Chissà se oggi sarebbe ancora possibile girare un film come il ben noto "VACANZE ROMANE"....
“Il centro storico della Capitale è diventato negli ultimi anni una grande area di ristorazione in cui al posto degli odori di storia e santità si sono sostituiti quelli sgradevoli ed insistenti della frittura, senza contare il caos notturno e gli schiamazzi fino a tarda ora notturni, che turbano i sonni degli abitanti arrecando danno alla loro salute. Soprattutto nell’area intorno a Piazza Navona sono sorte come funghi birrerie, pizzerie e paninerie: c’è da chiedersi come è stato possibile”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, auspicando che il Sindaco Alemanno intervenga con decisione, non concedendo protrazione di orario agli esercizi che ne facciano richiesta e riesaminando quelle finora concesse allo scopo di accertarne la legittimità.
“Per anni -prosegue l’Unione Consumatori- hanno prevalso l’improvvisazione e l’incuria: alle attività artigiane si sono sostituite le attività di ristorazione senza adottare un piano razionale di sviluppo e senza tener conto delle esigenze degli abitanti. Negli ultimi anni il centro storico è divenuto soprattutto un polo di svago e non un polo culturale, cancellando progressivamente il suo lato pittoresco e tradizionale. Ciò è intollerabile e snatura la storia e la vocazione del centro storico di Roma”.
“Auspichiamo che il Sindaco Alemanno -conclude l’Unione Nazionale Consumatori- ponga fine ad un lungo periodo di disattenzione, incuria e scelte discutibili, adottando misure incisive per restituire al centro storico romano il decoro e la dignità che gli spettano”.
martedì 9 giugno 2009
lunedì 8 giugno 2009
SALUTE: i NAS custodi della salute
Meditate, gente! Meditate!...E speriamo che resistano!
“L’Italia deve essere orgogliosa dei Carabinieri per la tutela della salute che con i loro NAS svolgono un’attività encomiabile per prevenire e reprimere frodi e sofisticazioni alimentari”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, esprimendo vivo apprezzamento per i risultati conseguiti dal Comando dei Carabinieri per la tutela della salute
“Oltre 44 mila infrazioni scoperte, 270 persone arrestate, 9.003 denunciate e sequestri per 220 milioni di euro -osserva l’Unione Consumatori- testimoniano la grande efficacia dell’azione condotta dai NAS”.
“Solo pochi giorni fà -continua l’Unione Consumatori- i Carabinieri dei NAS hanno sequestrato oltre 600 confezioni di additivi e prodotti similari di provenienza estera destinati all'impiego come ingredienti in preparazioni alimentari nell'ambito della cosiddetta ‘cucina molecolare’, perché non rispettavano le norme in materia di etichettatura e di indicazione obbligatorie previste per gli additivi destinati all’alimentazione umana”.
“Ci auguriamo che il Comando possa disporre di ulteriori risorse -conclude l’Unione Nazionale Consumatori- affinché possa reprimere ancor più capillarmente l’attività criminosa di quanti attentano alla salute dei cittadini con le frodi alimentari. Chi produce o vende prodotti adulterati e sofisticati è un criminale che compie un reato gravissimo in quanto può arrecare danno alla salute umana: va perseguito e punito inflessibilmente”.
“L’Italia deve essere orgogliosa dei Carabinieri per la tutela della salute che con i loro NAS svolgono un’attività encomiabile per prevenire e reprimere frodi e sofisticazioni alimentari”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, esprimendo vivo apprezzamento per i risultati conseguiti dal Comando dei Carabinieri per la tutela della salute
“Oltre 44 mila infrazioni scoperte, 270 persone arrestate, 9.003 denunciate e sequestri per 220 milioni di euro -osserva l’Unione Consumatori- testimoniano la grande efficacia dell’azione condotta dai NAS”.
“Solo pochi giorni fà -continua l’Unione Consumatori- i Carabinieri dei NAS hanno sequestrato oltre 600 confezioni di additivi e prodotti similari di provenienza estera destinati all'impiego come ingredienti in preparazioni alimentari nell'ambito della cosiddetta ‘cucina molecolare’, perché non rispettavano le norme in materia di etichettatura e di indicazione obbligatorie previste per gli additivi destinati all’alimentazione umana”.
“Ci auguriamo che il Comando possa disporre di ulteriori risorse -conclude l’Unione Nazionale Consumatori- affinché possa reprimere ancor più capillarmente l’attività criminosa di quanti attentano alla salute dei cittadini con le frodi alimentari. Chi produce o vende prodotti adulterati e sofisticati è un criminale che compie un reato gravissimo in quanto può arrecare danno alla salute umana: va perseguito e punito inflessibilmente”.
TARIFFE: l’Autorità per l’energia ha ragione
Parole "sante"!Ma...se saran rose, fioriranno
“Sulle bollette energetiche delle famiglie italiane si fanno troppe previsioni e cifre campate per aria: ha fatto bene l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a ribadire una maggiore prudenza nelle stime, che si rivelano spesso imprecise e contrastanti tra loro con il risultato di disorientare il consumatore”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, ricordando che spetta all’Autorità per l’energia stabilire, ogni trimestre, le tariffe ufficiali.
“Dal mese di luglio -osserva l’Unione Consumatori- le tariffe dell’energia elettrica e del gas dovrebbero calare, ma è inutile illudere i consumatori con ipotesi fantasiose”.
“Sulle bollette energetiche delle famiglie italiane si fanno troppe previsioni e cifre campate per aria: ha fatto bene l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a ribadire una maggiore prudenza nelle stime, che si rivelano spesso imprecise e contrastanti tra loro con il risultato di disorientare il consumatore”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, ricordando che spetta all’Autorità per l’energia stabilire, ogni trimestre, le tariffe ufficiali.
“Dal mese di luglio -osserva l’Unione Consumatori- le tariffe dell’energia elettrica e del gas dovrebbero calare, ma è inutile illudere i consumatori con ipotesi fantasiose”.
sabato 6 giugno 2009
TURISMO: si può risparmiare sui pacchetti-vacanza
e...buon viaggio!...
A parità di prestazioni, di periodo di vacanza e di destinazione, i pacchetti turistici comprati da chi li organizza costano mediamente il 15 per cento in meno rispetto a quelli comprati nelle agenzie turistiche che fanno da intermediarie. E’ quanto sostiene l’Unione Nazionale Consumatori secondo la quale è come comprare la stessa cosa dal produttore anziché dal negoziante, ma molti consumatori ignorano che esistono due figure di operatori turistici: l’organizzatore della vacanza, che può vendere direttamente il pacchetto oppure affidarlo per la vendita alla seconda figura, l’agenzia turistica che fa da intermediaria. In quest’ultimo caso l’agenzia prende una commissione che varia secondo il pacchetto-vacanza e l’organizzatore, ma che mediamente si aggira intorno al 15 per cento del prezzo, una maggiorazione che, ovviamente, viene accollata al consumatore.
Sia l’organizzatore sia l’agenzia turistica, che possono coincidere, aggiunge l’Unione Nazionale Consumatori, devono avere una autorizzazione regionale che è subordinata anche a un nulla osta dell’autorità di pubblica sicurezza per quanto riguarda i requisiti di buona condotta e l’assenza di condanne. Gli estremi di tale autorizzazione devono essere riportati sul contratto del pacchetto turistico ed è bene accertarsi che vi siano.
A parità di prestazioni, di periodo di vacanza e di destinazione, i pacchetti turistici comprati da chi li organizza costano mediamente il 15 per cento in meno rispetto a quelli comprati nelle agenzie turistiche che fanno da intermediarie. E’ quanto sostiene l’Unione Nazionale Consumatori secondo la quale è come comprare la stessa cosa dal produttore anziché dal negoziante, ma molti consumatori ignorano che esistono due figure di operatori turistici: l’organizzatore della vacanza, che può vendere direttamente il pacchetto oppure affidarlo per la vendita alla seconda figura, l’agenzia turistica che fa da intermediaria. In quest’ultimo caso l’agenzia prende una commissione che varia secondo il pacchetto-vacanza e l’organizzatore, ma che mediamente si aggira intorno al 15 per cento del prezzo, una maggiorazione che, ovviamente, viene accollata al consumatore.
Sia l’organizzatore sia l’agenzia turistica, che possono coincidere, aggiunge l’Unione Nazionale Consumatori, devono avere una autorizzazione regionale che è subordinata anche a un nulla osta dell’autorità di pubblica sicurezza per quanto riguarda i requisiti di buona condotta e l’assenza di condanne. Gli estremi di tale autorizzazione devono essere riportati sul contratto del pacchetto turistico ed è bene accertarsi che vi siano.
martedì 19 maggio 2009
Il Rapporto Caio conferma quanto già detto sulla salute delle telecomunicazioni in Italia
Il "Rapporto Caio" sullo stato dell'arte del settore delle telecomunicazioni in Italia, preparato su richiesta dell'esecutivo di governo italiano, che poi però l'ha chiuso in un cassetto, è uscito dalla secretazione ed ora è disponibile on line grazie al sito Wikileaks, una "spin off" dell’enciclopedia online Wikipedia nato proprio per strappare dalla segretezza le decisioni dei governi in giro per il mondo ed i documenti che influenzano le decisioni pubbliche.
Si parla di servizi scadenti, di mancanza di banda, di investimenti nulli, di dati contraffatti (copertura ADSL ben al di sotto di quanto dichiarato, velocità minime mai rispettate).
Tutto molto vero, tutto molto giusto. Peccato che la nostra Associazione da tempo denuncia queste cose, senza togliere nulla alla consulenza di Francesco Caio che ha pure il grosso merito di proporre, raro in Italia, una soluzione ragionevole, in maniera chiara e decisa.
Martedì 7 Aprile 2009 denunciammo la scadente qualità della ADSL di Infostrada.
Martedì 25 Novembre 2008 nel informare che gl'operatori erano obbligati a dichiarare la velocità minima, criticavamo la pessima resa dei collegamenti in Adsl e le mezze verità che venivano di continuo propinate agli operatori.
Giovedì 9 Ottobre 2008 ponevamo l'attenzione sulla necessità sempre più forte di investimenti nel settore TLC, nell'ottica della NGN (Next generation network)
Senza contare tutti i post i cui si chiedeva a gran voce la separazione della rete da Telecom, come già richiesto dall'Unione Europea tra l'altro.
Ci fa piacere quindi che anche il governo abbia in mano i dati reali della situazione TLC in Italia, speriamo che ne tragga le dovute conseguenze come suggerito dallo stesso consulente da loro ingaggiato.
Si parla di servizi scadenti, di mancanza di banda, di investimenti nulli, di dati contraffatti (copertura ADSL ben al di sotto di quanto dichiarato, velocità minime mai rispettate).
Tutto molto vero, tutto molto giusto. Peccato che la nostra Associazione da tempo denuncia queste cose, senza togliere nulla alla consulenza di Francesco Caio che ha pure il grosso merito di proporre, raro in Italia, una soluzione ragionevole, in maniera chiara e decisa.
Martedì 7 Aprile 2009 denunciammo la scadente qualità della ADSL di Infostrada.
Martedì 25 Novembre 2008 nel informare che gl'operatori erano obbligati a dichiarare la velocità minima, criticavamo la pessima resa dei collegamenti in Adsl e le mezze verità che venivano di continuo propinate agli operatori.
Giovedì 9 Ottobre 2008 ponevamo l'attenzione sulla necessità sempre più forte di investimenti nel settore TLC, nell'ottica della NGN (Next generation network)
Senza contare tutti i post i cui si chiedeva a gran voce la separazione della rete da Telecom, come già richiesto dall'Unione Europea tra l'altro.
Ci fa piacere quindi che anche il governo abbia in mano i dati reali della situazione TLC in Italia, speriamo che ne tragga le dovute conseguenze come suggerito dallo stesso consulente da loro ingaggiato.
mercoledì 13 maggio 2009
Bollette pazze causate da traffico internet, la direttiva dell'Agcom
"Bloccare le bollette pazze" questa è l'indicazione dell'Agcom nel comunicato stampa datato 11 Maggio 2009 riguardante anche i costi eccessivi degli SMS e MMS sia in Italia che in Roaming.
Ma è sulla direttiva riguardante i collegamenti ad internet in mobilità che ci vogliamo soffermare, sono infatti in aumento esponenziale i casi di bollette telefoniche gonfiate da traffico internet generato da chiavette USB o cellulari anche per migliaia di euro.
Gl'operatori di telefonia mobile hanno infatti cavalcato benissimo l'onda della nuova esigenza/moda di connetersi in movimento, con promozioni, pubblicità, marketing sfrenato e chi più ne ha più ne metta, ma si sono dimenticati, come al solito, di informare correttamente sui costi e sui pericoli economici di un utilizzo incontrollato la propria clientela, spesso distratta dalle promozioni roboanti a caratteri cubitali tanto da non leggere le paroline piccole piccole del contratto che recitano sempre, più o meno, così: superata la soglia di xx Giga (ed il 50% della clientela non sa cosa significhi o non sa come misurarla) la tariffa a Byte è di xx. Da qui scaturiscono addebiti mostruosi.
Finalmente però l'Agcom si è accorta del comportamento non proprio etico degli operatori ed a seguito di un'accurata indagine ha fatto sapere, tramite il comunicato stampa già citato, che:
Accogliamo con plauso l'ottima proposta.
Il testo integrale del comunicato stampa si trova qui.
Ma è sulla direttiva riguardante i collegamenti ad internet in mobilità che ci vogliamo soffermare, sono infatti in aumento esponenziale i casi di bollette telefoniche gonfiate da traffico internet generato da chiavette USB o cellulari anche per migliaia di euro.
Gl'operatori di telefonia mobile hanno infatti cavalcato benissimo l'onda della nuova esigenza/moda di connetersi in movimento, con promozioni, pubblicità, marketing sfrenato e chi più ne ha più ne metta, ma si sono dimenticati, come al solito, di informare correttamente sui costi e sui pericoli economici di un utilizzo incontrollato la propria clientela, spesso distratta dalle promozioni roboanti a caratteri cubitali tanto da non leggere le paroline piccole piccole del contratto che recitano sempre, più o meno, così: superata la soglia di xx Giga (ed il 50% della clientela non sa cosa significhi o non sa come misurarla) la tariffa a Byte è di xx. Da qui scaturiscono addebiti mostruosi.
Finalmente però l'Agcom si è accorta del comportamento non proprio etico degli operatori ed a seguito di un'accurata indagine ha fatto sapere, tramite il comunicato stampa già citato, che:
I servizi dati in mobilità (accesso a internet tramite telefonino, chiavette USB etc.) costituiscono, già da oggi e soprattutto in una prospettiva di breve e medio periodo, un mercato tra i più importanti per la telefonia mobile: nel 2008 hanno garantito un fatturato pari al 38% del totale dei mercati oggetto di indagine. Il segmento più rilevante in termini sia di volumi di traffico che di ricavi è quello dell’accesso a Internet, con oltre 3 milioni di utenti e ricavi passati da circa 477 milioni di euro nel 2007 a 748 milioni di euro nel 2008 (tabella 4). Si tratta di una crescita che le due Autorità intendono garantire purché avvenga nel rispetto dei consumatori finali, ai quali oggi vengono applicate condizioni contrattuali decisamente sfavorevoli. Gli utenti hanno infatti difficoltà nell’orientarsi tra le offerte disponibili e nell’ottenere indicazioni attendibili, oltre che sul prezzo, sulla velocità e la qualità della connessione ad internet. Altrettanto difficile, come dimostra il fenomeno delle ‘bollette pazze’, è controllare la spesa. Per questo le due Autorità propongono che vengano previste soglie automatiche di blocco della spesa per il traffico dati, salvo rinuncia espressa dell’utente, in linea con il nuovo Regolamento sul roaming internazionale, che introduce un meccanismo di blocco quando la bolletta raggiunge 50 euro, o un’altra soglia più elevata a scelta del consumatore.
Ugualmente vanno rimossi i vincoli penalizzanti al recesso da parte del cliente, spesso bloccato alle condizioni contrattuali sottoscritte per periodi assai lunghi (anche due anni).
Accogliamo con plauso l'ottima proposta.
Il testo integrale del comunicato stampa si trova qui.
martedì 5 maggio 2009
Cellulari Inquinanti
Un'indagine effettuata da esperti rivela quanto sia difficile riciclare molti telefoni cellulari attualmente presenti sul mercato.
Secondo l'indagine in cima alle scelte dei produttori non ci sono mai state né quella di progettare telefonini ecocompatibili né quella di realizzare imballaggi a basso impatto ambientale. Finora le priorità nel concept dei telefonini sono state solo due: estetica e hi-tech.
Il rischio ecologico è fondato non solo perché per costruire 100 grammi di telefonino occorrono 30 chilogrammi di materiali, molti dei quali sono tossici e dannosi per l'ambiente, ma anche perché quello della telefonia mobile è un mercato enorme, che sforna costantemente milioni di esemplari.
Esiste una legislazione a livello europeo che vieta l'utilizzo di diverse sostanze pericolose nei prodotti elettronici (cadmio, mercurio, piombo, cromo esavalente), consentendo tuttavia alcune eccezioni, come l'uso del mercurio nei led retroilluminanti del display. Tuttavia l'anello debole sta nella stessa norma che è troppo blanda e consente scappatoie.
Secondo l'indagine in cima alle scelte dei produttori non ci sono mai state né quella di progettare telefonini ecocompatibili né quella di realizzare imballaggi a basso impatto ambientale. Finora le priorità nel concept dei telefonini sono state solo due: estetica e hi-tech.
Il rischio ecologico è fondato non solo perché per costruire 100 grammi di telefonino occorrono 30 chilogrammi di materiali, molti dei quali sono tossici e dannosi per l'ambiente, ma anche perché quello della telefonia mobile è un mercato enorme, che sforna costantemente milioni di esemplari.
Esiste una legislazione a livello europeo che vieta l'utilizzo di diverse sostanze pericolose nei prodotti elettronici (cadmio, mercurio, piombo, cromo esavalente), consentendo tuttavia alcune eccezioni, come l'uso del mercurio nei led retroilluminanti del display. Tuttavia l'anello debole sta nella stessa norma che è troppo blanda e consente scappatoie.
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