mercoledì 28 aprile 2010

CALL CENTER = TORMENTONE ATTUALE...

L’utente che chiama per un reclamo ha il diritto di conoscere il codice identificativo dell’operatore di call center e il numero della pratica che lo riguarda. Lo ha ribadito l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con una decisione che arriva al termine di un’intensa attività di verifica sul comportamento delle compagnie telefoniche, avviata sulla base di numerose denunce inoltrate dagli utenti. Dagli accertamenti effettuati è infatti emerso che, in violazione della delibera 79/09/CONS, gli operatori coinvolti non hanno fornito in molti casi né il codice dell’operatore nel messaggio preregistrato previsto dalla normativa, né il codice della pratica di reclamo, anche dietro richiesta esplicita da parte dell’utente.

La disciplina dell’Autorità stabilisce infatti che l’utente ha diritto, quando chiama il call center di un operatore, di conoscere l’identificativo della sua pratica nonché dell’operatore che risponde, al fine di evitare inutili e dispendiose chiamate senza esito. L’Autorità ha effettuato una serie di ispezioni dalle quali è emerso che diversi operatori non applicavano correttamente quanto disposto dall’Agcom.

Autore: Emanuele Piccari
Data: aprile 2010

La posta elettronica diventa realtà? Si spera molto!

Si chiama “PEC” ed è il nuovo servizio di posta elettronica certificata inaugurato dal Ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, al fine di facilitare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione.

Gratuito e disponibile per 50 milioni di italiani che possono attivarlo registrandosi al sito www.postacertificata.gov.it, il servizio è stato letteralmente preso d’assalto mandando in tilt il sito ed impedendo ad alcuni di poter avviare la procedura.

Di fatto, si tratta di una rivoluzione che, sulla carta, permette di abbattere i tempi di comunicazione tra istituzioni e cittadini: grazie all’attribuzione di un valore legale alle comunicazioni effettuate tramite posta elettronica, i cittadini potranno infatti beneficiare di un notevole risparmio di tempo, evitando così le lunghe code agli sportelli.

L’accesso al servizio, che apre indubbiamente la strada verso uno snellimento delle procedure, non è però privo di ostacoli: in primis, lo strumento va potenziato per soddisfare il numero di registrazioni inoltrate al sito internet, evitando così che alcuni non riescano ad usufruirne. Inoltre, affinché non rimanga una chimera per alcuni, è necessario intervenire tempestivamente a favore di un pieno incremento della banda larga, una priorità per il futuro del Paese in grado di permettere davvero a tutti di cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Autore: Avv. Massimiliano Dona

venerdì 23 aprile 2010

Nuovi parametri di indennizzi che gli operatori di comunicazioni elettroniche devono corrispondere agli utenti che lamentino un disservizio

E' una buona notizia quella che arriva da AGCOM (Autorità Garante per le
Telecomunicazioni) in questi giorni ovvero la parametrizzazione degli indennizzi
per i disservizi causati da un operatore di comunicazione.
Sono noti a
tutti, infatti, i regolari problemi del settore (attivazione servizi non
richiesti, disattivazioni indebite, cattiva gestione dei reclami etc) nonchè la
difficoltà che gli utenti regolarmente incontrano nel risolvere gli stessi.
Figuriamoci poi quando si tratta di farsi liquidare gli indennizzi, non parliamo
poi del danno, tra reticenze e contratti con carte dei servizi poco chiare
l'impresa diviene una "mission impossible".
AGCOM fortunatamente mette un
punto fermo, finalmente, ed introduce una misura minima di indennizzo alla quale
si devono adeguare tutti evitando così furberie più o meno lecite, esempio:
alcuni operatori avevano fissato, per contratto, un tetto massimo agli
indennizzi di 100,00 euro, cosicchè un utente che magari aveva subito il
distacco della linea per oltre un anno (caso non porprio raro) si vedeva
riconoscere, magari in sede conciliativa, la sussistenza del disservzio senza
però vedere un adeguato compenso in termini economici.
Siamo quindi di
fronte ad un notevole passo avanti nella tutela degli utenti del settore
"telefonia & co." visto anche che AGCOM è intenzionata ad introdurre
metodologie di liquidazione indennizzi più veloci, già a partire, addirittura,
dalla prima fattura utile.
Staremo a vedere come reagiranno gli operatori e
quanto, tra loro, metteranno da subito in pratica queste nuove indicazioni.
A seguire i nuovi parametri.

Fattispecie
Indennizzo

Omessa o ritardata attivazione del servizio
euro 7,50 per ogni giorno di ritardo[1],3

Sospensione o cessazione del servizio
euro 10,00 per ogni giorno di sospensione, minimo euro
100,001,4

Malfunzionamento del servizio
euro 5,00 per ogni giorno di interruzione

Omessa o ritardata portabilità del numero
euro 5,00 per ogni giorno di ritardo

Attivazione o disattivazione non richiesta della prestazione di carrier selection o carrier pre-selection
euro 2,50 per ogni giorno di attivazione o disattivazione

Attivazione di servizi accessori o profili tariffari non richiesti
euro 1,00 per ogni giorno di attivazione, min. euro 50 max 300

Perdita della numerazione per causa imputabile all’operatore
euro 100,00 per ogni anno di precedente utilizzo del numero2

Omessa o errata indicazione negli elenchi telefonici pubblici
euro 200,00 per ogni anno di disservizio

Mancata o ritardata risposta ai reclami
euro 2,00 per ogni giorno di ritardo, minimo euro 20,00, max euro 400

giovedì 15 aprile 2010

GARANZIE POST-VENDITA: I venditori fanno orecchie da mercante

vuolsi così colà ove si puote, E più non dimandare!

“A Gianfranco hanno chiesto le spese di spedizione per un cellulare da mandare in assistenza, a Giuseppe hanno detto che per la lavatrice rotta doveva rivolgersi alla casa produttrice, Sara ha dovuto pagare il pezzo di ricambio della sua automobile in garanzia. E’ inammissibile che ad ormai otto anni dalla sua entrata in vigore la direttiva sulle garanzie post-vendita continui ad avere così scarsa applicazione”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) e Rappresentante italiano dei consumatori italiani in Europa”.
“Le numerose segnalazioni che pervengono alla nostra Unione -spiega Dona- sono la triste dimostrazione di come il cliente non conosce a fondo i propri diritti e il venditore ne approfitta fingendo di non sapere quali sono le sue responsabilità”.
“Troppe volte -prosegue il Segretario generale- sentiamo di acquirenti che vengono ‘spediti’ dal produttore in caso di difetto del bene o a cui viene negata la garanzia post-vendita entro i due anni stabiliti dalla legge. E' bene allora ribadire che i consumatori hanno diritto ad una garanzia di 24 mesi, diritto che devono far rivalere sul venditore”.

mercoledì 14 aprile 2010

Cara Banca ma quanto mi costi

PAROLE SANTE!

Secondo quanto emerso da recenti indagini, la media di spesa a fine anno per un conto corrente è di circa 280 euro se non si va in rosso e di 340,34 euro se invece si sconfina. Quello che incide di più su queste cifre sono i costi di gestione e quelli di operatività; vale a dire le commissioni classiche come il prelievo bancomat su banca diversa dalla propria e il canone annuo, ma anche spese meno ricorrenti come i bonifici per cassa allo sportello o il pagamento delle bollette.

Le eccessive spese di gestione, di liquidazione, le valute sui bonifici, la disponibilità sui versamenti, sono tutte problematiche per le quali – molto spesso – si è dovuto attendere l'emanazione di una legge o di una disposizione della Banca d'Italia per regolamentarle.

In passato si è ritenuto che la concorrenza potesse servire da stimolo per un miglioramento delle condizioni generali del rapporto, ma dopo qualche anno ci si è resi conto che i risultati non sono stati incoraggianti e che le banche praticano più o meno tutte le medesime condizioni.

Mi riesce difficile fare un altro atto di fede e confidare che la ‘liberalizzazione’ dei conti possa aiutare a migliorare la situazione. Anzi, l’utilizzo del nuovo conto riservato agli acquisti presso “il gestore” ed alle sue offerte può aprire scenari simili all’uso delle carte revolving con un preoccupante incremento del sovra indebitamento. Il rischio è che possa diventare uno strumento di gestione perverso nelle mani dell’impresa.

Temo, inoltre, che l'entrata sul mercato di altri soggetti - peraltro impreparati o scarsamente attrezzati - possa creare ulteriori pasticci. Si parla molto di servizi bancari presso la Grande distribuzione. Ma questi prodotti non possono finire sugli scaffali: si corre il rischio che i cittadini affrontino il rapporto bancario trasferito al supermercato con un approccio viziato da troppa superficialità.

Autore: Avv. Massimiliano Dona
Data: aprile 2010

venerdì 9 aprile 2010

CALO CONSUMI: intervenga il Governo

Le maschere si vendono per carnevale!....

“I dati diffusi dall’ISTAT confermano la gravità del calo dei consumi che a questo punto nessuno può più definire congiunturale, ma che ha evidenti cause strutturali“. E' quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC).

“La diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie di ben 2,6 punti percentuali tra il 2008 ed il 2009 -prosegue Dona - non poteva che riflettersi in una flessione dei consumi che nello stesso periodo sono calati dell’1,9%“.

“A preoccupare di più è ancora una volta il dato relativo ai beni alimentari: le vendite sono scese addirittura del 3,3% rispetto al 2008. Come avevamo già segnalato -ricorda il Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori- il cambiamento delle abitudini alimentari dei consumatori è allarmante. Anche a fronte di un potere d’acquisto ridotto, la lista della spesa è infatti l’ultima voce del bilancio familiare che in genere viene intaccata“.

“Di fronte a tale scenario, chiediamo un intervento immediato del Governo. I consumatori -conclude Dona- sono il volano dell’economia e, quindi, della ripresa. Senza misure a sostegno della domanda e della concorrenza non può esserci una vera ripresa economica“.

venerdì 2 aprile 2010

STAMPA: arriva la “mordacchia”

eppur si move,,,

“Il Governo vuole mettere la ‘mordacchia’ alla stampa”. E’ quanto sostiene l’Unione Nazionale Consumatori (UNC), secondo la quale un decreto del 30 marzo scorso ha cancellato tutte le agevolazioni per la spedizione in abbonamento postale dei quotidiani e dei periodici. L’aumento secondo l’organizzazione di consumatori è scandaloso e supera il 230% costringendo molti periodici a chiudere o a ridurre drasticamente il numero di copie. E’ chiaro, conclude la nota, che si tratta di un attentato alla libertà di stampa tutelata dalla Costituzione.

giovedì 1 aprile 2010

CARBURANTI: per ridurre i prezzi liberalizzazione totale

LA FAVOLA BELLA CHE IERI T'ILLUSE?...

“Se non si liberalizza totalmente il settore dei carburanti incentivando self e iperself, il problema dei prezzi alla pompa non sarà mai risolto”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC).

“Dall’inizio di gennaio ad oggi -continua Dona- il prezzo medio della benzina è aumentato di quasi 18 centesimi al litro, mentre nello stesso periodo, il prezzo del petrolio è rimasto pressoché costante”.

“Chiediamo al Ministero dello Sviluppo economico -conclude Dona- di intervenire urgentemente con le misure attese per evitare fenomeni speculativi”.