venerdì 9 gennaio 2009

Il diritto della linea telefonica fissa ovvero "Servizio Universale"

Ci riallacciamo ad una notizia rimbalzata in Internet in questi giorni per parlare del Servizio Universale nelle telecomunicazioni, un diritto sancito dal Codice delle Comunicazioni che è legge dal 1 Agosto 2003.

La notizia, riportata direttamente dal blog della persona coinvolta, parla della classica situazione in cui una persona chiede una linea ad un operatore telefonico, Infostrada in questo caso, verso la fine del 2007 e, ad oggi nel 2009 fresco fresco (in realtà è passato poco più di un anno, la richiesta è stata fatta a Dicembre 2007), la linea non è stata ancora portata.
Pur non avendo avuto modo di parlare con la persona in questione sappiamo benissimo cosa sia successo: grandi promesse alla stipula del contratto (probabilmente via telefono) e successive roboanti lettere di benvenuto con allegato contratto cartaceo (che, ricordiamo, non vale nulla tanto vale la telefonata registrata), poi il silenzio ed i giorni che passano, le prime telefonate al numero verde con interminabili tempi di attesa in cui l'operatore, quando risponde e non cade la linea, si limita a dire che ha fatto la segnalazione ed "al più presto qualcuno vi contatterà" ma nessuno in realtà chiamerà mai e poi i tecnici che arrivano, cincischiano con i cavi e se ne vanno senza farsi più rivedere, altre inutili telefonate al call center, previe attese interminabili con sottofondo di musichette odiose, in cui nella migliore delle ipotesi uno sprovveduto/o ragazzo/a sottopagato/a tenta in qualche modo di addolcirci la pillola facendoci promesse da marinaio nella peggiore si finisce a litigare con lo stesso/a in quanto unico interlocutore con cui sfogarsi. Il risultato comunque rimane invariato: niente servizio.

Ora questo caso, successo a Rovigo ma persone e persone sparse in tutta Italia potrebbero raccontare una storia simile, è utile per un paio di considerazioni ed un importante informazione.
Partiamo dalle considerazioni. Come ha avuto modo di constatare l'utente in Italia ci sono decine di operatori ma se si deve installare una linea fisica alla fine ci si ritrova sempre a dialogare con Telecom Italia che essendo la proprietaria di quasi tutta la rete italiana (sono escluse alcune dorsali di proprietà varie Autostrade, Retelit, etc etc ed alcune reti cittadine come quelle di Fastweb a Milano, Roma, etc o Aemcom a Cremona) è in pratica monopolista di fatto. Nessuna delle svariate società che rivendono servizi (wind, tele 2, tiscali, albacom, etc) tira cavi di proprietà in giro per le città, sarebbe troppo costoso, e si limita quindi ad affittare cavi che posa Telecom (lo fa anche Fastweb nelle città dove non ha la fibra) "agganciandoli", nel migliore dei casi, ad un apparato di proprietà che piazza nella centrale Telecom.
Considerazione numero 1: il mercato libero in Italia è un utopia per ora, Telecom Italia è monopolista di fatto.

Secondariamente, come capitato nel caso citato, l'operatore alternativo potrebbe non avere risorse nelle zona. Cosa significa? E' presto detto: gli operatori, come già specificato, comprano all'ingrosso da Telecom, tramite Telecom Italia Wholesale, un tot di linee per zona, può capitare che in una determinata zona l'operatore X, che abbia ricevuto una richiesta di nuovo allaccio, abbia però appena esaurito le linee comprate da Telecom, ebbene per ragioni economico-commerciali effettuerà l'acquisto o l'affitto di nuove linee (risorse) solo quando ci saranno un numero di richieste tale da permettere l'acquisto di un numero di linee all'ingrosso al prezzo più basso possibile.
Considerazione numero 2: gli operatori alternativi a Telecom preferiscono spendere i loro soldi in spot e testimonial d'eccezione piuttosto che in risorse, arrivando perfino a stipulare un contratto senza controllare se sono in grado di adempierlo e successivamente senza onorarlo.

Fatte queste considerazioni passiamo ad argomenti pratici ovvero la legge: diritti e doveri di operatori ed utenti.

In primis è opportuno specificare che la linea telefonica fissa è un diritto sancito, come detto, dal Codice delle Comunicazioni che stabilisce che il Servizio Universale, ovvero
"un insieme minimo di servizi di una qualità determinata, accessibili a tutti gli utenti a prescindere dalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto delle condizioni nazionali specifiche, offerti ad un prezzo accessibile"

deve essere erogato a tutti e più specificatamente all'art.54 comma 1 del sopraccitato si legifera che
"Qualsiasi richiesta ragionevole di connessione in postazione fissa alla rete telefonica pubblica e di accesso da parte degli utenti finali ai servizi telefonici accessibili al pubblico in postazione fissa è soddisfatta quanto meno da un operatore. Il Ministero vigila sull’applicazione del presente comma."

Posto ciò l'operatore è quindi obbligato a soddisfare la richiesta diversamente deve produrre opportuna documentazione al cliente che comprovi le effettive impossibilità tecniche ad installare l'impianto.
L'utente che abbia richiesto l'allaccio di una linea telefonica fissa deve, una volta trascorse le tempistiche massime indicate dal contratto, diffidare la società ad adempiere alla richiesta e poi successivamente aprire il tentativo obbligatorio di conciliazione come richiesto dall’articolo 3 della delibera n.173/07/CONS (è possibile utilizzare il nostro servizio Conciliatel.it). Se entrambe le azioni non producono risultati utili allora si può informare il ministero delle Comunicazioni e chiedere l'intervento dell'Autorità Garante per le Comunicazioni secondo le procedure indicate dalla stessa nel suo sito.
Rimane inteso che successivamente l'utente possa citare in giudizio l'operatore al fine di farsi liquidare il maggior danno subito ivi compreso quello morale.

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