giovedì 9 ottobre 2008

Telecom, la rete e le telecomunicazioni che verranno

Il futuro delle telecomunicazioni in Italia è nero, che più nero non si può. Tutti chiedono l'evoluzione della rete, tutti chiedo la separazione della rete, ma nessuno o pochi capiscono che siamo migliaia di anni luce lontani dall'avverarsi di tutto ciò.
Per capire, o provare a capire, come si muoverà il sistema telecomunicazioni italiane nel futuro, nemmeno troppo prossimo, bisogna partire da un dato di fatto incontestabile: Telecom Italia, l'operatore dominante nel settore, ha un debito lordo di 43 miliardi di euro, ovvero un netto intorno ai 37 miliardi e circa 30 miliardi di bond sul mercato, come dichiara l'A.D. Bernabè Franco.
E' abbastanza chiaro che se l'unica azienda italiana che può provare a sviluppare la Next Generation Network, ovvero la rete in fibra sulla quale si baseranno le telecomunicazioni del futuro, ha una tale debito, anche se definito strutturato (???) da Bernabè, questa benedetta NGN ce la possiamo sognare nei prossimi dieci anni. Rimanendo così, come al solito, irrimediabilmente indietro nel settore strategico delle telecomunicazioni, anche se l'A.D. Bernabè ha comunque dichiarato di aver pronto un progetto, già bocciato per altro da tutti (competitors, associazioni di consumatori, analisti etc etc) per approntare in Italia quella spina dorsale delle telecomunicazioni che nel Regno Unito stanno finendo di cablare. Con quali soldi però non l'ha reso noto.
Ancor peggio poi quando si parla di separazione della rete del quasi ex monopolista. In se e per se è un atto dovuto e sicuramente una linfa vitale per il mercato libero, ma come la mettiamo con i creditori di Telecom Italia che hanno come unica garanzia, per i loro crediti enormi, proprio quella rete che si vorrebbe libera e gestita da un entità esterna al mercato degli utenti. Con loro non si può scherzare, i soldi li vogliono, subito, e non gliene frega niente del nostro ritardo tecnologico e del digital divide (a proposito non sarà che i creditori sono quelle banche a cui noi adesso stiamo "salvando la pelle" vero?).
La situazione è difatto molto ingarbugliata e con buona probabilità, ahimè, ci ritroveremo di fronte ad una nuova Aliatalia per la quale saranno ancora i cittadini a dover mettere mano al portafoglio, nel nome del progresso s'intende.

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