mercoledì 31 dicembre 2008

Meglio saperlo prima che dopo....

Chi per le feste natalizie o l’Epifania compra giocattoli per i propri bambini deve fare attenzione a quelli che apparentemente sono giocattoli e che invece sono considerati prodotti per adulti e quindi non rientrano nelle più severe norme di sicurezza dei giocattoli. E’ quanto avverte l’Unione Nazionale Consumatori osservando che la legge esclude dalla disciplina dei giocattoli diversi prodotti come i trenini e i fornelletti elettrici, i puzzle di oltre 500 pezzi destinati agli specialisti, i piccoli ferri da stiro e altri mini-prodotti elettrici che funzionano con la corrente normale o comunque con una tensione superiore a 24 volt, le fionde, le attrezzature sportive, le decorazioni natalizie, le piccole auto guidabili dotate di motori a scoppio e altri ancora.
“Un vero giocattolo, avverte Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Consumatori, si riconosce sostanzialmente dalla marcatura CE o, meglio ancora, dal marchio di un organismo certificatore autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal nome e indirizzo del fabbricante o del distributore sull’imballaggio o sullo stesso giocattolo e dall’indicazione dell’età per cui è adatto”.

Attenzione!...Poi non dite che non lo sapevate...

Il 3 gennaio cominceranno i saldi, ma in molti negozi ci sono discussioni con i consumatori perché non tutti i prodotti sono scontati: alcuni sono venduti a prezzo pieno. A tale proposito l’Unione Nazionale Consumatori, che riceve ogni anno molti reclami, rammenta che l’art. 15 del decreto legislativo n. 114/1998 ha stabilito che i saldi “riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di naturale deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo”. Ciò, secondo l’Unione Consumatori, significa in pratica che il negoziante può decidere di vendere a prezzo pieno una parte dei prodotti del negozio, osservando comunque le regole per quelli esposti a saldo, ovvero indicando sul cartello la percentuale di sconto sul prezzo normale di vendita, che deve essere comunque esposto. Anche le vendite promozionali possono essere effettuate “per tutti o una parte dei prodotti merceologici”, mentre le vendite di liquidazione, conclude l’associazione di consumatori, devono riguardare “tutte le merci” e non solo una parte.

Sono cose che a Cremona dovremmo conoscere...

Se il cotechino galleggia vuol dire che è taroccato. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori che invita i consumatori a leggere bene l’etichetta prima di acquistarne uno. Il cotechino (come del resto lo zampone) -prosegue la nota dell’Associazione- non è infatti una denominazione tutelata e l’unico modo per capire se si sta comprando un prodotto di buona qualità è rendersi conto di cosa è fatto.
Dal 2003 è in vigore una norma che permette di capire meglio la qualità di questo tipico prodotto natalizio. Mentre prima la carne magra, il grasso e le parti meno pregiate potevano essere dichiarate in etichetta con il termine generico di “suino”, ora, se il grasso supera il 30% e cotenna, nervetti, tendini e altre parti di scarto il 25%, devono essere dichiarati in etichetta con il termine “tessuto connettivo”. In ogni caso, più grasso contiene il cotechino, più galleggia e meno è buono.
L’Unione Consumatori avverte: “se nell’elenco degli ingredienti di un cotechino figura al primo posto la carne suina, significa che si sta acquistando un prodotto di qualità che non darà brutte sorprese”.

lunedì 29 dicembre 2008

Alla faccia della crisi e del buon senso!

Quest’anno ci saranno meno botti del 2007, comunque saranno spesi circa 60 milioni di euro per festeggiare il 2009. A tanto, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, ammonta la cifra che circa 6 milioni di italiani impegneranno per festeggiare a suon di botti, petardi e fischioni l’inizio del 2008. Ma la sicurezza?
La salute dei consumatori è a rischio- dichiara l’Unione Nazionale Consumatori- se si pensa che oltre il 90% dei fuochi d’artificio commercializzati in Europa viene importato dalla Cina e non si sa se tutti quelli che vengono venduti in Italia hanno ottenuto il “nulla osta” del Ministero dell’Interno, obbligatorio per la commercializzazione.
Il dubbio- prosegue l’Unione Consumatori- è sempre se nella fabbricazione dei fuochi d’artificio (quelli più utilizzati, vale a dire di quinta categoria o da divertimento) siano state rispettate le norme tecniche che ne garantiscono la sicurezza. “Per questo è necessario- dichiara l’avvocato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’’Associazione -che venga recepita quanto prima dall’Italia la Direttiva 2007/23/CE in materia di immissione sul mercato di articoli pirotecnici”.

venerdì 26 dicembre 2008

E così poi aumentarà il prezzo del gas, anche se quello del petrolio cala?

“Il riacutizzarsi del contenzioso tra Russia ed Ucraina riguardo al gas non deve essere sottovalutato perché gran parte della fornitura di metano che arriva in Europa (e quindi anche in Italia) passa attraverso l’ex Repubblica Sovietica”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, auspicando un ruolo di mediazione del Governo italiano.
“Fino a quando non sarà pronto il nuovo gasdotto South-Stream -conclude Dona-, che a regime apporterà in Europa 35 miliardi di gas metano russo, è assolutamente indispensabile per evitare interruzioni pesanti delle forniture che sia risolto definitivamente il contenzioso che oppone Mosca a Kiev”.

venerdì 19 dicembre 2008

Treni italiani sempre in ritardo

“Ciò che sta succedendo in Lombardia con i treni pendolari è gravissimo: i ritardi che si sono registrati negli ultimi giorni sono intollerabili”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, chiedendo un intervento deciso intervento del Governo nei confronti di Trenitalia.
“In Finanziaria – continua Dona - ci sono 480 milioni euro per i contratti di servizio con le Ferrovie, che comprendono anche quelli regionali: il Governo deve pretendere che non solo l’Alta velocità, ma anche il trasporto dei pendolari sia tenuto nella massima considerazione”.
“Sono numerosissimi – conclude Dona – i cittadini che si rivolgono a noi sconsolati, chiedendo di intervenire perché la misura è davvero colma: viaggiare stipati nelle carrozze come pacchi è indegno di un Paese civile”.

giovedì 18 dicembre 2008

899, chi metterà fine a questa brutta storia?

il 26 Ottobre 2008 in una conferenza stampa la Polizia Postale di La Spezia annunciava la conclusione di un indagine su numeri 899, i numeri erano e sono impressionanti: truffate 67mila persone,rubati 6 milioni di euro, due persone sole a capo di tutto in manette. Due settimane prima, il 12 Ottobre 2008, Il Gip di Palermo sequestrava un conto da 2 milioni di euro frutto degli introiti realizzati illegalmente con trasmissioni truffaldine e l'uso allegro dei numeri a sovrapprezzo 899. Questi sono solo gl'ultimi casi in cui la Polizia Postale è riuscita a scovare i furfanti ed a metterli in manette. Ve ne sono stati molti altri in passato partendo dall'144 sino agli attuali 899 passando per i 709. Così come sono molti, ma molti di più, i casi in cui il truffatore è riuscito a farla franca nascosto da software sfuggenti, sedi di società estere e conti bancari cifrati.
Sono migliaia i siti che propongono contenuti gratuiti che poi gratuiti non sono (giocando su scritte ambigue molto grosse e spiegazioni del servizio molto piccole e nascoste), sono milioni i messagini che ci arrivano nel telefono chiedendoci di chiamare un 899 per ascoltare un fantomatico messaggio in segreteria o per vincere, anzi per ritirare i 500 euro che abbiamo già vinto, sono decine ed aumentano in maniera esponenziale i quiz televisivi (ne vedete uno qui sotto) che, dando una risposta banale, fanno vincere 3000 euro (chi ha chiamato però ha scoperto che non è possibile prendere la linea in compenso in bolletta gli sono stati addebitati centinaia di euro in più).



Insomma, dopo la sentenza del TAR di cui abbiamo dato notizia ieri, ci chiediamo: cosa deve ancora accadere per far si che sia messa la parola fine a questa triste vicenda?

martedì 16 dicembre 2008

899 il TAR ribalta tutto

È vero, la delibera dell'Autorità TLC pensata per mettere un freno a 899 e dintorni era arrivata tardi, a grande distanza dalle prime segnalazioni di truffe ai danni degli utenti. Eppure quella delibera era difettata, colpiva anche operatori che abusi non ne hanno commessi, restringeva la libertà di operare in un libero mercato e soprattutto è stata emessa da un organo che non ne aveva competenza: è dando credito a queste motivazioni che il TAR del Lazio ha deciso di annullare la delibera.

Non deve sorprendere: il TAR aveva già bloccato la prima delibera in materia del Garante delle TLC, spingendo lo stesso Garante a varare un ulteriore provvedimento che aggirava i problemi emersi in quella sede, un provvedimento che però ha ora incontrato la scure dello stesso TAR. La ragione dell'annullamento è formale: Agcom non aveva secondo il TAR l'autorità di decidere il blocco, che è invece di competenza ministeriale.

In calce alla lunga sentenza con cui i magistrati amministrativi hanno ricostruito la storia della "contesa" tra i numerosi operatori del settore e le altrettanto numerosi consumatori si legge che il TAR "definitivamente pronunciando, in parte accoglie il ricorso principale, con conseguente annullamento della delibera n. 97/08/CONS, ed in parte lo dichiara inammissibile; accoglie i motivi aggiunti, con conseguente annullamento della delibera n. 348/08/Cons".
Questo significa che il blocco automatico per le chiamate a numeri a sovrapprezzo verrà rimosso: in vigore dal primo ottobre, secondo gli operatori di settore ha già causato danni economici. Non la pensano così le associazioni del consumo che in queste ore stanno attaccando il provvedimento.

E mentre dall'Autorità TLC si fa sapere informalmente che partirà al più presto un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR, ricorso che sarà sostenuto dalle associazioni dei consumatori, gli operatori telefonici rimangono in attesa di una comunicazione dell'autorità amministrative per "dare corpo" alla cancellazione del blocco automatico.

La sentenza è una beffa. Dopo aver atteso per anni una regolazione delle numerazioni speciali (dal 144 al 899), visti i disastrosi risultati che ha prodotto la loro introduzione, ecco che all'affacciarsi, timido e tardivo, di una regolamentazione che imponeva, non l'eliminazione delle stesse ma solo l'attivazione su richiesta da parte dell'utente (e non dell'operatore), il TAR accoglie i veementi lamenti di chi ha pescato soldi non proprio puliti (basta vedere le centinaia di migliaia di denuncie che giacciono presso gli uffici della Polizia Postale in tutta Italia, le migliaia di denunce all'Agcom, le migliaia di richieste di conciliazione presso associazione di consumatori e Co.re.com. regionali) dalle tasche/bollette degli italiani ed evidentemente non è ancora sazio. Così non funziona, l'Italia si dimostra, una volta di più ma non era necessario, il paese dove chi fa il furbo ottiene e tutti gl'altri pagano.

Fonte: Puntoinformatico.it

lunedì 15 dicembre 2008

Energie alternative, il Regno Unito insegna

Mentre in Italia il supporto governativo verso le forme di energia alternativa diminuisce a vista d’occhio altri paesi stanno invece lanciando progetti impressionanti sia per dimensioni che per possibile risparmio energetico e salvaguardia ambientale.
Così sta per sorgere in Galles un nuovo mega impianto di oltre 250 mega turbine eoliche, grazie ad un investimento che il governo del Regno Unito ha appena approvato.
In totale le turbine, poste in mare a circa 17 chilometri dalla costa, produrranno elettricità sufficiente ad alimentare 680.000 case gallesi.
Il progetto prevede di raggiungere la piene efficienza produttiva entro il 2012 ed è stato approvato dal nuovo Dipartimento per l’Energia e per il Cambio Climatico, istituito dal governo di di sua maestà.
Da notare come le proteste per l’impatto ambientale dell’impianto sul mare siano rientrate molto in fretta quando sono state esposte le cifre che esso permetterà di risparmiare.
Ci sarebbe molto da imparare.

fonte: pannellisolari-info.com

martedì 9 dicembre 2008

IMPORTANTE! Tanto più per noi cremonesi che abbiamo da poco ottenuto il riconoscimento del ns/ salame e celebrata una giornata apposta!

In attesa che sia fatta chiarezza sull’allarme diossina, il consumatore che vuole stare tranquillo dovrebbe comprare salumi italiani DOP e carni magre. E’ quanto consiglia l’Unione Nazionale Consumatori osservando che i salumi a “denominazione d’origine protetta” (DOP) sono garantiti da un disciplinare approvato dalla UE che prevede l’obbligo di impiegare soltanto suini italiani, sotto il controllo di un organismo riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole. L’indicazione DOP o denominazione d’origine protetta figura in etichetta, spesso accompagnata da un simbolo costituito da un sole stilizzato con all’interno 12 stelle, ma poiché in massima parte i salumi sono venduti a taglio occorre accertarsi della presenza dell’etichetta. Per quanto riguarda le carni fresche, continua l’Unione Consumatori, sono preferibili i tagli molto magri, dal momento che la diossina si accumula nei tessuti grassi e, comunque, nell’etichetta delle carni bovine figura obbligatoriamente il Paese di nascita e di ingrasso dell’animale.

mercoledì 3 dicembre 2008

MEGLIO TARDI CHE MAI ?

“Avevano tutte le ragioni per tenerlo nascosto nel cassetto, perché è evidente la mano di Confindustria”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il nuovo articolato di riforma della class-action, da oggi disponibile sul sito dell’Unione Consumatori (www.consumatori.it).
“Abbiamo deciso di divulgare il testo -prosegue l’avv. Dona- non appena ne siamo entrati in possesso, perché non è ammissibile questo assordante silenzio su un tema così importante per tutti i cittadini che sono quotidianamente offesi dalle scorrettezze delle grandi aziende”.
“Nel merito -continua il Segretario generale- si comprendono le ragioni della inusuale riservatezza adottata dal Governo rispetto al nuovo testo di legge: una procedura completamente nuova rispetto all’attuale articolo 140-bis del Codice del consumo che, invece di risolverne le criticità, è tutto ispirato dalla preoccupazione di realizzare meccanismi tali da proteggere le aziende scorrette dal rischio di dover concretamente rispondere ai cittadini in caso di danni seriali: in tal senso si devono interpretare la previsione di un controllo del Giudice circa il fatto che il proponente appaia ‘in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe’ (con forti dubbi di costituzionalità) e l’irrigidimento della competenza territoriale (rimessa ai tribunali del capoluogo di Regione evidentemente ‘più controllabili’). Ma lascia perplesso anche l’onere di pubblicità a carico di chi avvia l’azione, come condizione di procedibilità”.
“Un altro aspetto caratterizzante della nuova disciplina -conclude l’avv. Dona- è certamente quello della legittimazione attiva oggi estesa a ciascun individuo e non più consentita solo agli enti collettivi: essa nasconde il tentativo di annacquare il ruolo delle associazioni dei consumatori e di favorire la lobby dell’avvocatura che evidentemente ha avuto modo di interferire sull’attività legislativa molto più di quanto non abbiano potuto fare i rappresentanti dei cittadini”.

martedì 2 dicembre 2008

Calo degli acquisti in Italia

“Sarà un Natale all’insegna dell’austerità e del consumo responsabile dovuto a causa degli effetti della crisi economica che cominciano a farsi sentire pesantemente e a incidere pesantemente sulle tasche di milioni di italiani.”
E’ quanto emerge dall’analisi dell’ufficio studi dell’Unione Nazionale Consumatori.
“E’ possibile - continua la nota dell’Unione Nazionale Consumatori - che il calo degli acquisti raggiunga in alcuni settori anche il 12-13%, mentre sarà più contenuto nel settore alimentare”.
“La recessione economica in atto - conclude l’Unione Nazionale Consumatori – indurrà i consumatori a ripensare le proprie abitudini e propensioni all’acquisto e a privilegiare l’acquisto di prodotti utili rispetto a quelli superflui”.