"La soluzione alternativa delle controversie è di casa quando il
cittadino si rivolge alle associazioni dei consumatori". È quanto
dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale
Consumatori (UNC), commentando la sentenza della Corte Costituzionale
che, accogliendo la questione di legittimità costituzionale sollevata
dal T.A.R. Lazio, ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per
eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 nella
parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione.
"Non ha senso rivolgersi ad un avvocato e tantomeno ad un giudice quando
la somma in contestazione è di poche decine o centinaia di euro: le
associazioni -conclude Massimiliano Dona- sono al servizio dei cittadini
ed operano gratuitamente per chi è iscritto (o decide di farlo versando
la quota di 35 Euro)".
Invitiamo i cittadini che abbiano vertenze con le società telefoniche
(Telecom, Tim, Vodafone, H3G, Fastweb, Wind, Teletu), con i fornitori di
energia domestica (Enel, Eni, Sorgenia, Edison), con le Poste e con
Alitalia, Ania, Banca Intesa Sanpaolo, Cepu, Monte dei Paschi, Unicredit
a rivolgersi al nostro sportello locale in P.zza San Michele, 2 a Cremona, per temi e orari consultare il sito sul sito www.consumatoricremona.it
per risolvere senza costi ogni tipo di vertenza grazie alle
procedure di conciliazione attivate dall'Unione Nazionale Consumatori
con le citate imprese”.
Fonte: www.consumatori.it
mercoledì 24 ottobre 2012
martedì 23 ottobre 2012
I costi di disattivazione sono dovuti?
Secondo quanto disposto all’articolo 1, comma 3, della legge n.40/2007 i
costi di disattivazione, nel settore della telefonia, sono dovuti se i suddetti sono stati
preventivamente sottoposti alla verifica e approvazione dell’Autorità e
succesivamente comunicati al cliente, con contratto già in
essere, quest'ultimo avrà la facoltà di esercitare il diritto di
recedere dal contratto senza alcun costo entro 30 giorni dalla ricezione
della comunicazione contenente l’avviso di modifica delle predette
condizioni.
Ma gli operatori utilizzano metodi idonei alla comunicazione della variazione contrattuale? Spesso no, lo dimostrano le molte delibere dell'Agcom, l'ultima in ordine di tempo è la n. 84/12/CIR dove l'operatore telefonico Tiscali viene obbligato a rimborsare i costi di disattivazione al proprio cliente, che aveva deciso di rescindere il contratto, nonostante avesse regolarmente sottoposto a verifica ed approvazione dell'Autorità i propri costi e li avesse regolarmente pubblicati sul proprio sito.
Per concludere i costi di disattivazione sono dovuti se sono stati approvati dall'autorità garante, sono stati comunicati con mezzi idonei (esempio raccomandata A/R) ed è stato garantito il diritto di recesso gratuito entro 30 giorni dalla ricezione del cliente.
Autore: Marco Rezzi
Fonte: www.conciliatel.org
Ma gli operatori utilizzano metodi idonei alla comunicazione della variazione contrattuale? Spesso no, lo dimostrano le molte delibere dell'Agcom, l'ultima in ordine di tempo è la n. 84/12/CIR dove l'operatore telefonico Tiscali viene obbligato a rimborsare i costi di disattivazione al proprio cliente, che aveva deciso di rescindere il contratto, nonostante avesse regolarmente sottoposto a verifica ed approvazione dell'Autorità i propri costi e li avesse regolarmente pubblicati sul proprio sito.
Per concludere i costi di disattivazione sono dovuti se sono stati approvati dall'autorità garante, sono stati comunicati con mezzi idonei (esempio raccomandata A/R) ed è stato garantito il diritto di recesso gratuito entro 30 giorni dalla ricezione del cliente.
Autore: Marco Rezzi
Fonte: www.conciliatel.org
venerdì 28 settembre 2012
No al registro dei morosi per energia e gas
Le Associazioni dei Consumatori Assoutenti, Adiconsum, Adoc,
Atroconsumo, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, MDC,
Movimento Consumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Unione
Nazionale Consumatori, hanno scritto alle Commissioni X di Camera e
Senato chiedendo di essere ascoltati per evitare l'introduzione nel
nostro Paese del “Registro dei Morosi del Servizio Elettrico e Gas”.
A seguito della decisione positiva delle Commissioni competenti, l’AEEG ha elaborato e posto in consultazione pubblica un documento che illustra gli orientamenti dell’Autorità in merito all'istituzione ed al funzionamento di una “banca dati dei morosi”, degli inadempimenti contrattuali dei clienti finali nel settore energetico (c.d. BICSE che rappresenta una implementazione del Sistema Informativo Integrato - SII ).
Il sistema BICSE ed i suoi contenuti, in un mercato che ad oggi registra forti criticità e contenziosi tra le aziende ed i clienti finali, non possono essere in maniera più assoluta condivisi dalle Associazioni dei Consumatori per le motivazioni che, n sintesi, vengono di seguito illustrate:
1) pratiche commerciali scorrette e servizi non richiesti (fenomeno molto diffuso e segnalato da parte delle Associazioni all’AGCM, all’AEEG ed al Garante della Privacy) che generano numerosi contenziosi con i clienti finali;
2) fatture emesse con dati di consumo stimati e non effettivi (principalmente nel settore power) che generano fatture con importi non corretti ed abnormi rispetto al consumo reale;
3) garanzia della privacy;
4) situazione economica contingente;
5) conseguenze abnormi della iscrizione della banca dati.
Se questo sistema dovesse essere introdotto, tutti cittadini che per vari motivi non risultino aver pagato una bolletta, rischiano di finire nella banca dati dei cattivi pagatori, con tutte le conseguenze del caso come ad esempio l'impossibilità di attivare una nuova fornitura energetica o cambiare venditore. Lo stesso accadrebbe per le imprese.
Per tale motivo siamo fortemente contrari all'introduzione del BICSE che garantirebbe solo le aziende, permettendo loro di ripulire i bilanci dalle morosità.
Morosità che in gran numero vengono causate proprio dai comportamenti scorretti verso gli utenti oppure dalle inadempienze delle pubbliche amministrazioni.
In questo momento di forte crisi per le famiglie, riteniamo prioritario trovare meccanismi ulteriori di sostegno come la maggiore possibilità di fruizione dei Bonus Gas ed Energia.
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 27 settembre 2012
Fonte: www.consumatori.it
A seguito della decisione positiva delle Commissioni competenti, l’AEEG ha elaborato e posto in consultazione pubblica un documento che illustra gli orientamenti dell’Autorità in merito all'istituzione ed al funzionamento di una “banca dati dei morosi”, degli inadempimenti contrattuali dei clienti finali nel settore energetico (c.d. BICSE che rappresenta una implementazione del Sistema Informativo Integrato - SII ).
Il sistema BICSE ed i suoi contenuti, in un mercato che ad oggi registra forti criticità e contenziosi tra le aziende ed i clienti finali, non possono essere in maniera più assoluta condivisi dalle Associazioni dei Consumatori per le motivazioni che, n sintesi, vengono di seguito illustrate:
1) pratiche commerciali scorrette e servizi non richiesti (fenomeno molto diffuso e segnalato da parte delle Associazioni all’AGCM, all’AEEG ed al Garante della Privacy) che generano numerosi contenziosi con i clienti finali;
2) fatture emesse con dati di consumo stimati e non effettivi (principalmente nel settore power) che generano fatture con importi non corretti ed abnormi rispetto al consumo reale;
3) garanzia della privacy;
4) situazione economica contingente;
5) conseguenze abnormi della iscrizione della banca dati.
Se questo sistema dovesse essere introdotto, tutti cittadini che per vari motivi non risultino aver pagato una bolletta, rischiano di finire nella banca dati dei cattivi pagatori, con tutte le conseguenze del caso come ad esempio l'impossibilità di attivare una nuova fornitura energetica o cambiare venditore. Lo stesso accadrebbe per le imprese.
Per tale motivo siamo fortemente contrari all'introduzione del BICSE che garantirebbe solo le aziende, permettendo loro di ripulire i bilanci dalle morosità.
Morosità che in gran numero vengono causate proprio dai comportamenti scorretti verso gli utenti oppure dalle inadempienze delle pubbliche amministrazioni.
In questo momento di forte crisi per le famiglie, riteniamo prioritario trovare meccanismi ulteriori di sostegno come la maggiore possibilità di fruizione dei Bonus Gas ed Energia.
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 27 settembre 2012
Fonte: www.consumatori.it
mercoledì 26 settembre 2012
Vizi e virtù del social shopping
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Sarà la crisi che incombe e la convinzione che sul web si risparmia sempre, ma sono sempre di più i consumatori che usano abitualmente il social shopping; anzi, secondo gli ultimi dati, sono le donne il pubblico privilegiato di Groupon, Groupalia, Letsbonus, Poinx e tutti gli altri: donne laureate, con una media di età tra i 25 e i 44 anni, ed impegnate a tempo pieno con un reddito medio di circa 40.000 euro annui. Le categorie di consumo più acquistate sono i servizi: ristorazione, beauty & wellness e viaggi; tra i prodotti, invece, i più venduti risultano tecnologia e casalinghi.
Ma si risparmia davvero acquistando sui questi siti? sicuramente, va detto che rappresentano un buon escamotage commerciale per accedere a scontistiche davvero privilegiate (tra il 30 e il 60 % con punte dell’80 %). Ma non mancano gli inconvenienti: ogni giorno, ai nostri sportelli giungono le segnalazioni dei consumatori che denunciano difficoltà nell’utilizzare il coupon prima della scadenza, problemi di prenotazione e ritardi nel ricevere la merce acquistata.
Ecco, dunque, i nostri consigli per scongiurare i soliti problemi: è bene non affidarsi semplicemente al sito del gruppo d’acquisto su cui si sta acquistando, ma contattare la singola struttura cui si fa riferimento (se si tratta ad esempio di un centro benessere, un trattamento estetico o una cena al ristorante); anche una ricerca sui forum che raccolgono le recensioni dei clienti può essere utile.
È consigliabile, inoltre leggere le condizioni di utilizzo del coupon prima del click e in caso di problemi contattare subito il servizio clienti.
La prima regola resta il buonsenso: il rischio, infatti, è che accecati dallo sconto si comprino cose di cui non si ha effettivamente bisogno; il suggerimento, dunque, è crearsi un paniere di beni (compatibili con il nostro budget) e cercare in rete i prezzi più vantaggiosi confrontando diversi siti.
Per segnalare problemi con gli acquisti di gruppo online, potete contattare i nostri esperti scrivendo a consulenza@consumatori.it, inserendo nell’oggetto “social shopping”.
Autore: Simona Volpe
Data: 25 settembre 2012
Fonte: ww.consumatori.it
giovedì 6 settembre 2012
Vacanza rovinata? Segnalateci il problema
La scelta per le proprie vacanze è fra quelle “fai da te” e il pacchetto
“tutto compreso” che in questi ultimi tempi va sempre più per la
maggiore: pur di avere la certezza che tutto andrà come previsto, si è
infatti disposti ad affrontare costi rilevanti. Ma cosa fare se la
vacanza non va come programmato?
Per quanto riguarda i “pacchetti turistici”, ricordiamo che sono vacanze “tutto compreso” organizzate dai tour operator e posti in vendita, per lo più tramite le agenzie di viaggio: per poter essere assoggettati alla normativa del Codice del Consumo (artt. 82 e seguenti) devono essere di durata superiore a 24 ore (ovvero comprendere almeno una notte) e devono prevedere almeno due elementi tra trasporto, alloggio e altri servizi turistici non accessori. Non è un dettaglio trascurabile perché, solo in caso di “pacchetti turistici”, per ogni problema insorto durante la vacanza è responsabile il tour operator, il cui nome compare sul catalogo: questi, infatti, è responsabile anche per i disservizi ed i danni causati dall’albergatore, dalle compagnie aeree, dalle guide turistiche e, pertanto, il consumatore è più protetto avendo un unico interlocutore per i reclami e per il risarcimento degli eventuali danni subiti.
Fonte: www.consumatori.it
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 3 settembre 2012
Per quanto riguarda i “pacchetti turistici”, ricordiamo che sono vacanze “tutto compreso” organizzate dai tour operator e posti in vendita, per lo più tramite le agenzie di viaggio: per poter essere assoggettati alla normativa del Codice del Consumo (artt. 82 e seguenti) devono essere di durata superiore a 24 ore (ovvero comprendere almeno una notte) e devono prevedere almeno due elementi tra trasporto, alloggio e altri servizi turistici non accessori. Non è un dettaglio trascurabile perché, solo in caso di “pacchetti turistici”, per ogni problema insorto durante la vacanza è responsabile il tour operator, il cui nome compare sul catalogo: questi, infatti, è responsabile anche per i disservizi ed i danni causati dall’albergatore, dalle compagnie aeree, dalle guide turistiche e, pertanto, il consumatore è più protetto avendo un unico interlocutore per i reclami e per il risarcimento degli eventuali danni subiti.
Fonte: www.consumatori.it
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 3 settembre 2012
mercoledì 5 settembre 2012
PRESENTAZIONE CORSO ACQUISTI CONSAPEVOLI
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Il corso intende formare, in questo particolare momento di crisi, i consumatori ad acquistare il meglio al miglior prezzo imparando a:
1. Prepararsi prima di ogni acquisto e valutare tutti i punti necessari/le varie opzioniAlla fine del Corso: “COME RISPARMIARE E FARE ACQUISTI CONSAPEVOLI DI QUALITÁ”
2. Valutare e analizzare le varie offerte
3. Tenere l’atteggiamento corretto durante la trattativa e comunicare efficacemente
4. Usare le strategie per non farsi “fregare”
5. Stare centrati sull'obiettivo
6. Farsi “amico” il venditore
7. Concludere l’accordo
verrà rilasciato un ATTESTATO di PARTECIPAZIONE!
Chi fosse interessato può iscriversi chiamando la sede del Comitato Unione Nazionale Consumatori al numero 0372-28370 tutti i giorni dalle 18 alle 19, oppure al numero di segreteria 392 7033236. Le iscrizioni verranno raccolte sino al 21 settembre.
lunedì 30 luglio 2012
Comunicato chiusura estiva
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