"Il business delle suonerie ammonta ogni anno a diverse centinaia di milioni di euro e bene ha fatto l’autorità a sanzionare le pratiche commerciali scorrette come quella di vendere abbonamenti settimanali per ricevere contenuti multimediali senza chiarire i costi e le modalità di fruizione".
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, plaudendo alle multe per un totale di 1.160.000 euro inflitte dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a Neomobile, Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3G.
"Meno male – conclude Dona - che in Italia c’è un Antitrust che vigila e sanziona a dovere: guai a ridurne i fondi. E’ tempo ora di introdurre sanzioni più elevate e, soprattutto, commisurate al fatturato delle società destinatarie del provvedimento".
giovedì 30 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Tariffe di terminazione l'UE richiama l'authority Italiana
Viviane Reding, commissario europeo per la società delle informazione e i media, tira le orecchie all'Authority delle Comunicazioni:
"Sono ancora molto, troppo elevate e non sono in linea con le buone pratiche europee" ha dichiarato con molta franchezza il commissario, riferendosi alle tariffe di terminazione (ovvero quello che deve pagare l'operatore chiamante all'operatore ricevente esempio quando un numero fisso chiama un mobile oppure un numero tim chiama un vodafone o un numero telecom chiama un numero fastweb, il primo operatore paga al secondo la tariffa di terminazione) fissate dai gestori di telefonia fissa e mobile. I tagli definiti dall'Autorità italiana - che ha stabilito entro il 2011 una riduzione pari a circa il 35% - non rappresentano, secondo Reding, una misura sufficiente: "Le misure prese da Agcom non sono in linea con quanto accade in Europa, soprattutto se si considera che in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Ciò significa un telefonino e mezzo a persona".
Il Commissario continua definendo deludente l'approccio assunto dal regolatore italiano sulle tariffe di terminazione mobile (il motivo per cui le chiamate da fisso verso mobile sono molto care), in quanto l'Autorità presieduta da Corrado Calabrò, lo scorso anno, ha esercitato la presidenza di turno del Gruppo dei regolatori europei. La Reding, quindi, dichiara che l'Authority cerca "di mettere davanti al fatto compiuto la Commissione, attraverso un approccio meno ambizioso, che protegge gli interessi dei propri operatori mobili nazionali a danno della concorrenza in Europa, ma soprattutto dei consumatori italiani. Già oggi - sottolinea il commissario - le tariffe di terminazione mobile in Italia sono fra le più alte d'Europa, e la situazione resterà invariata con queste proposte" ancora
"Nel Trattato comunitario c'è un principio importante - ha ricordato la Reding - che si applica a tutte le istituzioni europee e a tutte le autorità nazionali: il dovere di cooperazione leale. Io sono sempre pronta a cooperare lealmente con le Autorità nazionali, ma mi attendo anche che queste ultime facciano lo stesso con me, specialmente quando hanno una chiara conoscenza dei piani della Commissione. Mi aspetto perciò dall'Agcom che cambi il suo approccio e che modifichi il proprio percorso di riduzione delle tariffe in linea con le metodologie di formazione dei costi e con il timing raccomandato dalla Commissione".
L'Authority TLC, in risposta, definisce "consistente" il taglio delle tariffe di terminazione già definito: "Le raccomandazioni UE non ci hanno del tutto convinto", ha dichiarato al Corriere delle Comunicazioni Stefano Mannoni, commissario Agcom, che ha aggiunto: "Siamo convinti che una riduzione drastica delle terminazioni, che viene calcolata all'ingrosso, non si sarebbe necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio". Qualcuno però ha definito il taglio delle tariffe addirittura "spropositato" ovvero Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia, l'operatore che ha sempre beneficiato di tariffe più elevate in quanto matricola del mercato, ma Mannoni ha risposto: "Non è corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative. Le regole c'entrano poco con il rischio di impresa". Mannoni ha inoltre risposto alla richiesta di Fastweb, che auspicherebbe l'unificazione delle tariffe di terminazione fissa e mobile:"Sono mercati tradizionalmente diversi. Oggi è impensabile parificarli, domani vedremo".
Commento: Mannoni non spiega perchè siamo sempre gli ultimi in tutto
"Sono ancora molto, troppo elevate e non sono in linea con le buone pratiche europee" ha dichiarato con molta franchezza il commissario, riferendosi alle tariffe di terminazione (ovvero quello che deve pagare l'operatore chiamante all'operatore ricevente esempio quando un numero fisso chiama un mobile oppure un numero tim chiama un vodafone o un numero telecom chiama un numero fastweb, il primo operatore paga al secondo la tariffa di terminazione) fissate dai gestori di telefonia fissa e mobile. I tagli definiti dall'Autorità italiana - che ha stabilito entro il 2011 una riduzione pari a circa il 35% - non rappresentano, secondo Reding, una misura sufficiente: "Le misure prese da Agcom non sono in linea con quanto accade in Europa, soprattutto se si considera che in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Ciò significa un telefonino e mezzo a persona".
Il Commissario continua definendo deludente l'approccio assunto dal regolatore italiano sulle tariffe di terminazione mobile (il motivo per cui le chiamate da fisso verso mobile sono molto care), in quanto l'Autorità presieduta da Corrado Calabrò, lo scorso anno, ha esercitato la presidenza di turno del Gruppo dei regolatori europei. La Reding, quindi, dichiara che l'Authority cerca "di mettere davanti al fatto compiuto la Commissione, attraverso un approccio meno ambizioso, che protegge gli interessi dei propri operatori mobili nazionali a danno della concorrenza in Europa, ma soprattutto dei consumatori italiani. Già oggi - sottolinea il commissario - le tariffe di terminazione mobile in Italia sono fra le più alte d'Europa, e la situazione resterà invariata con queste proposte" ancora
"Nel Trattato comunitario c'è un principio importante - ha ricordato la Reding - che si applica a tutte le istituzioni europee e a tutte le autorità nazionali: il dovere di cooperazione leale. Io sono sempre pronta a cooperare lealmente con le Autorità nazionali, ma mi attendo anche che queste ultime facciano lo stesso con me, specialmente quando hanno una chiara conoscenza dei piani della Commissione. Mi aspetto perciò dall'Agcom che cambi il suo approccio e che modifichi il proprio percorso di riduzione delle tariffe in linea con le metodologie di formazione dei costi e con il timing raccomandato dalla Commissione".
L'Authority TLC, in risposta, definisce "consistente" il taglio delle tariffe di terminazione già definito: "Le raccomandazioni UE non ci hanno del tutto convinto", ha dichiarato al Corriere delle Comunicazioni Stefano Mannoni, commissario Agcom, che ha aggiunto: "Siamo convinti che una riduzione drastica delle terminazioni, che viene calcolata all'ingrosso, non si sarebbe necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio". Qualcuno però ha definito il taglio delle tariffe addirittura "spropositato" ovvero Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia, l'operatore che ha sempre beneficiato di tariffe più elevate in quanto matricola del mercato, ma Mannoni ha risposto: "Non è corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative. Le regole c'entrano poco con il rischio di impresa". Mannoni ha inoltre risposto alla richiesta di Fastweb, che auspicherebbe l'unificazione delle tariffe di terminazione fissa e mobile:"Sono mercati tradizionalmente diversi. Oggi è impensabile parificarli, domani vedremo".
Commento: Mannoni non spiega perchè siamo sempre gli ultimi in tutto
martedì 28 ottobre 2008
Scuola e Università: pilastri del Paese
"La scuola e l’università devono essere luoghi di confronto e di dialogo tra generazioni e non teatri di contrapposizione ideologica o di scontro politico: sarebbe un peccato mortale delegittimarle o a strumentalizzarle. E’ per questo che chiediamo a tutte le parti coinvolte grande senso di responsabilità, che è d’obbligo in un momento di grave crisi internazionale come quello attuale". E’ quanto dichiara l’avvocato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, rinnovando l’appello ad un confronto costruttivo e sereno sui provvedimenti riguardanti la scuola e l’università.
"I giovani – continua Dona - non sono un problema ma la vera grande risorsa del nostro Paese. Per garantire loro un’offerta formativa seria ed adeguata, si deve avere il coraggio di cambiare ciò che non funziona, eliminando gli sprechi, aumentando le risorse per i soggetti più meritevoli ed introducendo regole chiare e certe per tutti".
"E’ chiaro – conclude Dona - che su scuola e soprattutto sull’università non si può intervenire in modo indiscriminato, facendo pagare a tutti le colpe di alcuni. Sarebbe infatti un gravissimo errore estendere il blocco del turn over ai nuovi ricercatori, molti dei quali possono beneficiare del fondo stanziato dall’allora ministro Mussi e finalizzato specificamente per le assunzioni".
"I giovani – continua Dona - non sono un problema ma la vera grande risorsa del nostro Paese. Per garantire loro un’offerta formativa seria ed adeguata, si deve avere il coraggio di cambiare ciò che non funziona, eliminando gli sprechi, aumentando le risorse per i soggetti più meritevoli ed introducendo regole chiare e certe per tutti".
"E’ chiaro – conclude Dona - che su scuola e soprattutto sull’università non si può intervenire in modo indiscriminato, facendo pagare a tutti le colpe di alcuni. Sarebbe infatti un gravissimo errore estendere il blocco del turn over ai nuovi ricercatori, molti dei quali possono beneficiare del fondo stanziato dall’allora ministro Mussi e finalizzato specificamente per le assunzioni".
venerdì 24 ottobre 2008
Ritocchi tarrifari verso l'alto, nuova tendenza della telefonia mobile
Dal prossimo 17 novembre Wind apporterà alcuni ritocchi al rialzo nei listini, configurando così una rimodulazione tariffaria che riguarderà tutti i clienti.
Le novità vanno a toccare tutte le tipologie di clienti, ricaricabili o abbonati, privati o aziendali. Tra un mese, chi sfrutta i servizi di connessione via WAP o i-mode in GPRS/UMTS/HSDPS si vedrà infatti addebitare una tariffa diversa.
In particolare:
- nel Portale Mobile Wind e in quello i-mode, per ogni connessione si pagherà un costo di 50 centesimi di euro senza limiti di traffico;
- al di fuori dei portali mobili Wind, si pagheranno 50 centesimi ogni 15 minuti di connessione (un'ora esatta di collegamento costerà dunque 2 euro).
Le tariffe saranno valide per l'accesso effettuato attraverso APN wap.wind e imode.wind.
La rimodulazione, sconveniente per il consumatore, dell'operatore arancione è solo l'ultima nel panorama italico della telefonia mobile, Tim ad esempio alla fine dell'estate ha optato per alzare le tariffe di molti piani ricaricabili, ancora Wind, dopo l'avvento del Bersani, aveva spostato unilateralmente le tariffe verso l'alto, Vodafone e Tre hanno invece optato per il lancio di nuovi piani tariffari all'apparenza (in pubblicità) appetibili in realtà parecchio cari.
Ricordiamo che la legge non impedisce la rimodulazione tariffaria verso l'alto ma impone semplicemente di avvisare l'utente 30 giorni prima dell'operazione lasciando la possibilità, allo stesso, di recedere dal contratto senza penali, qualora fossero applicate.
Le novità vanno a toccare tutte le tipologie di clienti, ricaricabili o abbonati, privati o aziendali. Tra un mese, chi sfrutta i servizi di connessione via WAP o i-mode in GPRS/UMTS/HSDPS si vedrà infatti addebitare una tariffa diversa.
In particolare:
- nel Portale Mobile Wind e in quello i-mode, per ogni connessione si pagherà un costo di 50 centesimi di euro senza limiti di traffico;
- al di fuori dei portali mobili Wind, si pagheranno 50 centesimi ogni 15 minuti di connessione (un'ora esatta di collegamento costerà dunque 2 euro).
Le tariffe saranno valide per l'accesso effettuato attraverso APN wap.wind e imode.wind.
La rimodulazione, sconveniente per il consumatore, dell'operatore arancione è solo l'ultima nel panorama italico della telefonia mobile, Tim ad esempio alla fine dell'estate ha optato per alzare le tariffe di molti piani ricaricabili, ancora Wind, dopo l'avvento del Bersani, aveva spostato unilateralmente le tariffe verso l'alto, Vodafone e Tre hanno invece optato per il lancio di nuovi piani tariffari all'apparenza (in pubblicità) appetibili in realtà parecchio cari.
Ricordiamo che la legge non impedisce la rimodulazione tariffaria verso l'alto ma impone semplicemente di avvisare l'utente 30 giorni prima dell'operazione lasciando la possibilità, allo stesso, di recedere dal contratto senza penali, qualora fossero applicate.
mercoledì 22 ottobre 2008
Prezzi: subito le audizioni su caro energia
"Se dopo la discesa del costo del grano non calerà il prezzo di pane e pasta, allora bisognerà prendere provvedimenti drastici per tutelare i consumatori"
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, condividendo la posizione di Antonio Lirosi, Garante per la sorveglianza dei prezzi e la proposta del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di istituire un Mister Prezzi regionale.
"Ora – conclude Dona - aspettiamo gli esiti dell’indagine conoscitiva promossa dalla Commissione Industria del Senato sulla dinamica dei prezzi nella filiera dei prodotti petroliferi e sugli effetti che essa può avere sulla bolletta degli italiani cui daremo volentieri il nostro contributo".
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, condividendo la posizione di Antonio Lirosi, Garante per la sorveglianza dei prezzi e la proposta del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di istituire un Mister Prezzi regionale.
"Ora – conclude Dona - aspettiamo gli esiti dell’indagine conoscitiva promossa dalla Commissione Industria del Senato sulla dinamica dei prezzi nella filiera dei prodotti petroliferi e sugli effetti che essa può avere sulla bolletta degli italiani cui daremo volentieri il nostro contributo".
martedì 21 ottobre 2008
Antitrust: giusto il richiamo di Catricalà
"Il presidente dell’Antitrust Catricalà ha messo il dito nella piaga: ci sono troppi intrecci ai vertici di banche ed assicurazioni, che generano inevitabilmente conflitti di ruolo nel settore bancario ed assicurativo". E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, esprimendo pieno appoggio all’indagine sulla corporate governance nel mondo della finanza avviata dall’Antitrust.
"Come ci può essere vera concorrenza – conclude Dona - se 82 gruppi bancari e assicurativi hanno nella loro governance rappresentanti che ricoprono ruoli di vertici in società concorrenti? E’ inutile parlare di concorrenza e mercato quando non ci sono le condizioni".
"Come ci può essere vera concorrenza – conclude Dona - se 82 gruppi bancari e assicurativi hanno nella loro governance rappresentanti che ricoprono ruoli di vertici in società concorrenti? E’ inutile parlare di concorrenza e mercato quando non ci sono le condizioni".
lunedì 20 ottobre 2008
Social network: libertà in sicurezza come prima regola
"La libertà della rete va preservata perché è ormai assimilabile al diritto alla realizzazione personale che ciascun individuo deve poter rivendicare. Nel contempo, però, non va dimenticato che è compito delle istituzioni di creare le condizioni per un godimento sicuro di questo diritto". E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il monito dei Garanti della privacy a Facebook e agli altri social network presenti sul web.
"Le web community – prosegue Dona – sono uno strumento di grande impatto per i cittadini, una meravigliosa opportunità di incontro, ma anche (e questo non va dimenticato) una ottima occasione per i malintenzionati, soprattutto per quelli che tramano insidie pericolose per la tutela della privacy".
"Condividiamo dunque il monito dei Garanti – conclude Dona – che, lungi dall’essere un attentato alla libertà della rete, si configura come una giusta garanzia di tutela per chi vi ha accesso".
"Le web community – prosegue Dona – sono uno strumento di grande impatto per i cittadini, una meravigliosa opportunità di incontro, ma anche (e questo non va dimenticato) una ottima occasione per i malintenzionati, soprattutto per quelli che tramano insidie pericolose per la tutela della privacy".
"Condividiamo dunque il monito dei Garanti – conclude Dona – che, lungi dall’essere un attentato alla libertà della rete, si configura come una giusta garanzia di tutela per chi vi ha accesso".
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