venerdì 9 dicembre 2011

Liberalizzazioni: luci ed ombre

Alla luce della volontà del governo Monti di introdurre nuove liberalizzazioni, dopo quelle introdotte da Bersani, anche se la recente manovra ha solo sfiorato l'argomento, è utile ragionare su quali sono stati gli effettivi vantaggi di queste ultime.
Purtroppo dalle banche ai trasporti ferroviari, dalle assicurazioni ai servizi finanziari, le liberalizzazioni si sono tradotte in una serie di rincari per le tasche degli italiani, a dispetto delle buone finalità che si intendevano conseguire attraverso tali procedura. Qualche numero? Tra il 1994 e il 2011 i costi dei servizi bancari e finanziari sono aumentati di quasi 110 punti percentuali, contro un aumento dell’inflazione pari a 43,2 punti percentuali. Tra il 2000 e il 2011 i trasporti ferroviari sono invece rincarati di 53,2 punti percentuali, contro un incremento dell’inflazione pari a 27,1 punti percentuali.
Fanno eccezione esclusivamente il settore dei medicinali (peraltro, uno dei pochi sui quali la Manovra vorrebbe far qualcosa nel breve termine) e quello dei servizi telefonici, con una riduzione media dei costi pari al 10,9% negli ultimi sedici anni per i farmaci, e del 15,7% negli ultimi tredici anni per le tariffe telefoniche.

Per concludere pare che il solo mercato libero non produca benefici effetti sui risparmi dei consumatori, forse per il formarsi di veri e propri cartelli, è per questo che va regolamentato e seguito, il laissez-faire, che già ha avuto poca fortuna all'estero, pare che non sia praticabile in Italia.

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