sabato 26 novembre 2011

La Provincia di Cremona sarà costretta a rinunciare alla liberlizzazione del servizio idrico

Nuovo stop al progetto di società mista per la gestione dell’acqua proposto dalla Provincia di Cremona nella persona del suo Presidente, Massimiliano Salini. Dopo il rinvio dell’assemblea dei sindaci ieri, 25 Novembre, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di parte della legge regionale della Lombardia sull’acqua, ovvero, sotto il profilo costituzionale, in particolare, i commi 2 e 4 dell’articolo 49 della legge della Regione Lombardia (12 dicembre 2003, numero 26), relativi agli “affidamenti del servizio idrico”.

L'alta Corte individua in particolare queste anomalie: i primis il riferimento al Decreto Ronchi (art. 23 bis, che di fatto porta a privatizzare l’acqua), è errato poiché abrogato dal Referendum. In secondo luogo, la legge regionale ‘espropria’ i Comuni dalla titolarità del servizio idrico, titolarità che viene assegnata alle Province, sopprimendo le Aziende ATO sostituite con l’Ufficio d’Ambito provinciale.

In pratica la legge regionale va riscritta e tutto ciò comporterà una revisione delle politiche idriche della giunta provinciale cremonese.

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