martedì 16 dicembre 2008

899 il TAR ribalta tutto

È vero, la delibera dell'Autorità TLC pensata per mettere un freno a 899 e dintorni era arrivata tardi, a grande distanza dalle prime segnalazioni di truffe ai danni degli utenti. Eppure quella delibera era difettata, colpiva anche operatori che abusi non ne hanno commessi, restringeva la libertà di operare in un libero mercato e soprattutto è stata emessa da un organo che non ne aveva competenza: è dando credito a queste motivazioni che il TAR del Lazio ha deciso di annullare la delibera.

Non deve sorprendere: il TAR aveva già bloccato la prima delibera in materia del Garante delle TLC, spingendo lo stesso Garante a varare un ulteriore provvedimento che aggirava i problemi emersi in quella sede, un provvedimento che però ha ora incontrato la scure dello stesso TAR. La ragione dell'annullamento è formale: Agcom non aveva secondo il TAR l'autorità di decidere il blocco, che è invece di competenza ministeriale.

In calce alla lunga sentenza con cui i magistrati amministrativi hanno ricostruito la storia della "contesa" tra i numerosi operatori del settore e le altrettanto numerosi consumatori si legge che il TAR "definitivamente pronunciando, in parte accoglie il ricorso principale, con conseguente annullamento della delibera n. 97/08/CONS, ed in parte lo dichiara inammissibile; accoglie i motivi aggiunti, con conseguente annullamento della delibera n. 348/08/Cons".
Questo significa che il blocco automatico per le chiamate a numeri a sovrapprezzo verrà rimosso: in vigore dal primo ottobre, secondo gli operatori di settore ha già causato danni economici. Non la pensano così le associazioni del consumo che in queste ore stanno attaccando il provvedimento.

E mentre dall'Autorità TLC si fa sapere informalmente che partirà al più presto un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR, ricorso che sarà sostenuto dalle associazioni dei consumatori, gli operatori telefonici rimangono in attesa di una comunicazione dell'autorità amministrative per "dare corpo" alla cancellazione del blocco automatico.

La sentenza è una beffa. Dopo aver atteso per anni una regolazione delle numerazioni speciali (dal 144 al 899), visti i disastrosi risultati che ha prodotto la loro introduzione, ecco che all'affacciarsi, timido e tardivo, di una regolamentazione che imponeva, non l'eliminazione delle stesse ma solo l'attivazione su richiesta da parte dell'utente (e non dell'operatore), il TAR accoglie i veementi lamenti di chi ha pescato soldi non proprio puliti (basta vedere le centinaia di migliaia di denuncie che giacciono presso gli uffici della Polizia Postale in tutta Italia, le migliaia di denunce all'Agcom, le migliaia di richieste di conciliazione presso associazione di consumatori e Co.re.com. regionali) dalle tasche/bollette degli italiani ed evidentemente non è ancora sazio. Così non funziona, l'Italia si dimostra, una volta di più ma non era necessario, il paese dove chi fa il furbo ottiene e tutti gl'altri pagano.

Fonte: Puntoinformatico.it

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