Le Associazioni dei consumatori chiedono con fermezza al Presidente del
Consiglio dei Ministri l’immediato recepimento della Direttiva
Comunitaria n. 83/11 in materia di contratti a distanza e fuori dai
locali commerciali, che costituisce una base indispensabile per arginare
il dilagante fenomeno della vendita di beni e servizi non richiesti
oppure difformi da quanto inizialmente proposto.
Da sempre, a seguito degli elevatissimi reclami pervenuti, le
Associazioni dei consumatori denunciano tali pratiche scorrette che, il
più delle volte, si rivelano vere e proprie trappole per i consumatori
dalle quali risulta difficile uscire se non con ingenti esborsi di
denaro e che, purtroppo, anche il Registro delle Opposizioni non riesce a
ridurre a causa di una normativa incompleta che ne determina
l’inefficienza.
Aspettare l’ultima data utile prevista per il recepimento della
Direttiva, ovvero il lontano dicembre 2013, sarebbe deleterio, perché si
permetterebbe di protrarre la pericolosa tendenza, già in atto da parte
delle singole Autorità Indipendenti, di approvare discipline
differenziate per ciascun settore produttivo, di fatto riducendo le
garanzie per i consumatori previste dal Codice del consumo e ritardando,
ingiustificatamente, le maggiori tutele previste dalla Direttiva
europea.
Le Associazioni dei consumatori rimangono favorevoli ad uno sviluppo
dinamico del mercato e della concorrenza reso possibile dalle nuove
tecnologie digitali, ma rivendicano contestualmente regole certe e ben
comunicate, come peraltro è richiesto dall’Agenda Digitale. In tal senso
il recepimento delle disposizioni della Direttiva 83/2011 inerenti
l'informativa precontrattuale soprattutto su tempi di consegna, costi
accessori, diritto di recesso, costi supplementari, garanzie post
vendita, eventuali esclusioni, avrebbe il pregio di riportare, anche
nell’ambito della società dell’informazione, garanzie e tutele adeguate
per i consumatori che ne rafforzerebbero la fiducia.
Nei prossimi giorni partiranno una serie di nuove iniziative per
sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, che hanno
un'incidenza concreta sulla vita quotidiana dei cittadini ed in
particolare degli anziani e dei soggetti più deboli, sottoposti ad
esborsi ingiustificati ed al pericolo di interruzione delle forniture.
Fonte: www.consumatori.it
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