martedì 19 aprile 2011

VACANZE DI PASQUA: se il ‘terminal’ diventa un incubo

“Consumatori come Tom Hanks protagonista del film ‘The terminal’, condannati a vagare in aeroporto alla ricerca di qualcuno che dia le informazione corrette, di un volo sostitutivo dopo la cancellazione del proprio o dei bagagli dispersi chi sa dove. A chi non è mai capitato?” E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori riferendosi alla pellicola di Steven Spielberg in cui il protagonista viene bloccato per giorni in aeroporto senza spiegazioni né assistenza.

“E’ questo lo stato di abbandono in cui il passeggero può trovarsi in aeroporto”, afferma il Segretario generale che prosegue: “proprio nei periodi delle molte partenze, come durante le prossime vacanze pasquali, la nostra Unione è presa d’assalto da migliaia di proteste dei consumatori che denunciano voli cancellati all’ultimo momento, lunghe attese senza nessun avviso e valigie disperse o giunte a destinazione con giorni di ritardo”.

“Il passeggero deve tener presente che in caso di cancellazione del volo ha diritto al rimborso del prezzo del biglietto oppure, in alternativa, ad un volo sostitutivo. Inoltre -ricorda l’avvocato Dona- durante l’attesa, la compagnia aerea deve offrire opportuna assistenza: pasti e bevande, adeguata sistemazione in albergo, trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione”.

“Nel caso di smarrimento o ritardata consegna dei bagagli in aeroporto -aggiunge Dona- è necessario presentare sempre denuncia presso l’ufficio reclami dove verrà fatto compilare l’apposito modulo P.I.R.; in seguito, è opportuno inviare le lamentele con la relativa documentazione dei disagi subiti alla compagnia aerea e per conoscenza ad un’associazione dei consumatori. Qualora si trattasse di un ‘viaggio tutto compreso’ -conclude Massimiliano Dona- il tour operator, secondo gli articoli 82 e seguenti del Codice del Consumo, è responsabile di tutti i disservizi: quindi, il consumatore dovrà rivolgersi per qualsiasi problema all’organizzatore del viaggio (mettendo in copia l’Unione Nazionale Consumatori) entro 10 giorni lavorativi dal rientro della vacanza”.

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