giovedì 3 giugno 2010

RYANAIR: rispettare le leggi europee non è un optional

"Il rispetto delle leggi europee sul trasporto aereo e sui pacchetti turistici non è un optional del quale si può fare a meno a discrezione!". E' quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) e Rappresentante italiano nel Gruppo Consultivo Europeo per i Consumatori (ECCG), commentando le dichiarazioni rilasciate dal boss della Ryanair, Michael O'Leary, che ha annunciato il rifiuto di ogni risarcimento per i viaggiatori ed anche che la compagnia low-cost sarebbe pronta a sfidare la direttiva europea (nota come legge UE 261) in tema di risarcimento, per i passeggeri vittime del vulcano islandese Eyjafjallajökul.

"Michael O'Leary dovrebbe avere più rispetto dei consumatori europei perché è proprio grazie a loro che la sua compagnia ha conquistato il mercato e lui ha fatto un sacco di quattrini. La chiave del successo di Ryanair -prosegue Dona- è dovuta fino ad oggi alla sua diversità rispetto alle compagnie di bandiera: maggiore attenzione per il cliente, più sensibilità per il viaggiatore, non solo condizioni economiche più favorevoli. Essere low-cost non può consentire low rights (pochi diritti) quando si reclama un risarcimento".

"Ryanair sta cambiando rotta -incalza Dona- e sono ormai note alcune condotte commerciali sempre meno rispettose dei consumatori: ecco, allora anche le organizzazioni di consumatori dovranno fare la loro parte! Noi stessi stiamo preparando un dossier da presentare all'Autorità Antitrust ed all'ENAC perché siano valutate alcune pratiche commerciali scorrette attuate dalla compagnia aerea a cominciare dall'aumento delle tariffe per i bagagli durante il periodo estivo. Altro che low cost!".

"O'Leary dice che sono dei 'ridicoli bastardi' quei consumatori che avendo speso 30 euro per un volo, adesso ne chiedono 3.000 indietro, come risarcimento? Dipende da caso a caso -conclude Dona- ma a volte la pretesa è del tutto legittima: anche all'Unione Nazionale Consumatori si sono presentati alcuni turisti che hanno speso poche decine di euro per il biglietto ma, non essendo partiti, reclamano giustamente due o tremila euro cioè il costo del pacchetto turistico non goduto a causa dell'annullamento del viaggio".

Nessun commento: