giovedì 5 novembre 2009

Dal 2010 nuove regole per le telecomunicazioni

Dal 2010 avremo forse nuove regole per un mercato più serio e competitivo? Sembrerebbe così stando a quanto è emerso dall'intesa trovata, nella notte, tra il Parlamento Europeo ed il Consiglio Ue, che rappresenta i governi, sul pacchetto di riforma Ue delle telecomunicazioni.
Sì sa che tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare ed il mare delle telecomunicazioni italiane è mosso, pieno di pericoli e completamente in preda a se stesso. Ma è inutile fare i disfattisti ed in attesa di vedere cosa verrà messo in pratica e quali i reali vantaggi di cui si gioveranno i consumatori, a tre anni dall'ultimo intervento istituzionale (Decreto Besrani: eliminazione delle penali e dei costi di ricarica), vediamo cosa potrebbe essere potenzialmente valido.
Un punto fondamentale sarà sicuramente la possibilità per le authority nazionali di obbligare le grandi società di tlc alla separazione funzionale tra gestori di reti e fornitori di servizi, il che obbligherebbe Telecom a vendere la rete creando così quella concorrenza vera che è sempre mancata nel mercato italiano, fermo da anni in un impasse creata da una rete scadente, leggi cervellotiche per favorire la concorrenza e operatori impegnati più a fare i furbi che a fornire un servizio.
Tra le altre novità introdotte, la possibilità per i consumatori di cambiare operatore di telefonia fissa o mobile in un giorno lavorativo mantenendo il proprio numero.
Poi, ma questa è una chimera in Italia che spesso è stata sventolata sotto il naso dei consumatori, gli utenti avranno inoltre diritto a una migliore informazione al momento di sottoscrivere a un servizio.
Queste sono le riforme più importanti per i consumatori, che dovrebbero intervenire dal 2010, che tra l'altro introdurranno un regolamento unico per le telecomunicazioni europee il Berec (Body of European Regulators in Electronic Communication) che sostituirà il nostro codice delle comunicazioni e dovrà rafforzare l’applicazione del diritto Ue in materia, impedendo che un operatore possa sottrarsi alla concorrenza.
Le premesse ci sono, vedremo gli sviluppi, soprattutto nel nostro paese così poco incline alle direttive europee.

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