martedì 30 settembre 2008

Luce e gas, stangate a ripetizione

“Gli aumenti dei prezzi di luce e gas sono il prezzo da pagare per la nostra debolezza energetica, che né il petrolio né il carbone potranno eliminare. Solo attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la riduzione della dipendenza dalle fonti non rinnovabili e massicci investimenti in quelle rinnovabili potremo avere un futuro energetico meno problematico”.
E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, esprimendo viva preoccupazione per il futuro energetico dell’Italia e per le tasche dei consumatori.
“Abbiamo tirato un sospiro di sollievo per il calo del prezzo del petrolio – continua Dona - ma dimentichiamo che dietro l’angolo c’è lo spettro del gas, il cui prezzo potrebbe aumentare notevolmente. In Gran Bretagna s’ipotizza addirittura che il prezzo del gas per il consumatore potrebbe aumentare nei prossimi due anni addirittura del 66 per cento”.
“Il futuro energetico dell’Italia – conclude Dona - dipende notevolmente dal metano russo, che copre per il 30/35 per cento il fabbisogno di gas italiano, che tra qualche hanno arriverà in Italia attraverso il nuovo gasdotto South Stream, che sarà realizzato da Eni e Gazprom. Tutto ciò avrà però un prezzo rilevante per gli interessi nazionali: l’ingresso di Gazprom nel mercato italiano della distribuzione con un “tetto” alle vendite (per ora) di tre miliardi di metri cubi di gas.

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