giovedì 4 settembre 2008

IL PREZZO DEL GREGGIO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

“Discettare sul rapporto tra il prezzo del greggio e quello dei carburanti è interessante, ma poco utile per le tasche dei cittadini”. E’ quanto dichiara l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui l’andamento del prezzo della benzina segue evidentemente l’andamento del prezzo del greggio, ma non c’è sincronia tra i due, sia quando i prezzi aumentano sia quando calano.
Il vero problema – prosegue la nota dell’Unione Consumatori – è costituito dalle tasse e dalle accise, che costituiscono più del 50% del prezzo al consumo. Le accise, in particolare, sono state introdotte per far fronte ad eventi straordinari e poi non sono state più cancellate: 1 millesimo di euro ancora si paga per la guerra d’Abissinia del 1935, 7 millesimi sono richiesti per la crisi di Suez del 1956, 5 millesimi servono per l’alluvione di Firenze del 1966 e 2 centesimi si spendono per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (il totale delle sole accise comprensivo di IVA ammonta a 30 centesimi al litro). Ciò significa che l’andamento del prezzo del greggio incide sulla parte del prezzo finale legata al prodotto, ma non sulla componente fiscale. Perciò, ha poco senso parlare di una diminuzione del costo della benzina proporzionale alla diminuzione del prezzo del greggio, perché quest’ultimo è solo una frazione del costo della benzina alla pompa: è necessario eliminare le accise, che gravano indistintamente sui consumatori e non rispondono ai principi di equità e proporzionalità della tassazione.

1 commento:

Comitato di Cremona UNC ha detto...

Come Comitato di Cremona concordiamo pienamente sull'assurdità dell'onere fiscale, ma non riteniamo che sia accettabile rifiutare il fatto che il "caro-petrolio" non sia alla base di quello che sta succedendo nel settore prezzi...Anche se non dubitiamo che tasse e speculazioni non manchino mai in questi momenti e non solo in Italia!