lunedì 9 gennaio 2012

Liberalizzazioni, cosa cambierebbe

L’Antitrust ha formulato all’esecutivo alcune interessanti proposte finalizzate a migliorare il potere d’acquisto dei consumatori italiani attraverso la liberalizzazione di alcuni settori dell’economia italiana. Il Governo ha in programma forse già per questa settimana la discussione delle proposte ma attraverso la voce del Ministro Passera ha già ammesso che non sarà facile.

Vediamo in concreto quali potrebbero essere le novità ed i benefici, ma anche i punti oscuri, delle proposte sul banco del governo:
Benzina: la richiesta dell’Antitrust è l'introduzione sul mercato subentrino nuovi operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere, una azione volta a calmierare il prezzo della carburante che in Italia costa circa il 15% in più della media UE, anche a causa delle accise pesanti introdotte da questo governo, per essere chiari sino in fondo, e su questo punto batteranno sicuramente le compagnie.
Taxi: (semi)liberalizzazione del "servizio di trasporto pubblico urbano tramite taxi" mediante l’aumento del numero delle licenze che si tradurrebbe in una maggiore concorrenza con un effetto a cascata che potrebbe portare a un abbassamento delle tariffe. Rimane il problema di chi già possiede una licenza, avendola anche pagata "salata", la soluzione potrebbe essere, come già proposto, assegnare agli stessi una seconda licenza gratuita, eventualmente spendibile sul mercato (è di queste ore la protesta dei tassisti in merito).
Treni: separazione dell’attività di servizio ferroviario dall’attività di gestione della rete, con liberalizzazione del primo mercato e premi per quelle Regioni che non hanno rinnovato per altri sei anni l’affidamento alle Ferrovie dello Stato. Anche qui il risultato dovrebbe essere una maggiore concorrenza ma l'abbassamento delle tariffe non è scontato, nella Gran Bretagna della Thatcher non fu così e tutt'ora le tariffe del servizio ferroviario sono ben più care delle nostre ma in compenso il servizio è ottimo e la soddisafzione dell'utenza è alta.
Poste: anche in questo caso separazione tra BancoPosta e Poste Italiane, permettendo all’istituto di fare la “banca” e alle Poste di rimanere servizio – appunto – postale. In tale settore dovrebbe inoltre essere agevolato l’ingresso di altre compagnie private unico vero tornaconto dei consumatori.

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