venerdì 29 aprile 2011

LACTALIS-PARMALAT: PIU’ GARANZIE PER IL LATTE ITALIANO

“L’accordo politico sulla possibilità di acquisizione di Parmalat da parte del Gruppo francese Lactalis riguarda sicuramente l’alta finanza, ma non può ledere l’interesse dei consumatori”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), che prosegue: “Cosa cambierà con un’eventuale gestione francese per il gruppo Parmalat, che tramite vari stabilimenti diffusi sul territorio, fino ad oggi ha lavorato quasi esclusivamente latte prodotto in Italia?”

Secondo l’avvocato Dona la questione può così spiegarsi: “Il latte di importazione (incluse le spese di trasporto) costa meno di quello nazionale che però da maggiori garanzie di freschezza. Altri paesi europei (inclusa la Francia) hanno un eccesso di produzione che in qualche modo devono smaltire: per questo motivo importanti aziende lattiero casearie italiane sono state già acquisite da gruppi stranieri che, in pratica, producono alimenti che hanno un marchio italiano, ma che sono fatti con latte di importazione. (A parte ovviamente i prodotti tipici)”.

“Da un punto di vista igienico sanitario non esistono problemi -afferma Dona- la situazione, però, sta drammaticamente penalizzando le aziende zootecniche italiane che trovano come unico sbocco commerciale le produzioni tipiche e quelle aziende come la Parmalat che lavorano latte italiano. Se l’azienda, dunque, diventerà francese -continua il Segretario generale- verrà, probabilmente, aperta la porta al latte fresco transalpino mettendo in crisi gli allevamenti italiani (che si vedranno costretti a chiudere)”.

“La nostra Unione, quindi -conclude Dona- chiede al Governo chiarimenti in merito agli accordi sui futuri approvvigionamenti di latte da parte della nuova Parmalat e, inoltre, vorrebbe maggiori garanzie da Lactalis sul mantenimento e la valorizzazione della ricerca scientifica condotta dall’azienda italiana”.

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