La faccenda, ovviamente, è complessa. C'è ragione di pensare che le commisioni tributarie saranno sommerse dai ricorsi dal probabile esito positivo, quindi sullo Stato pende una Spada di Damocle da milioni di euro che, ovviamente, farà parecchia fatica a restituire. Il rischio è che chi si getterà nella mischia per primo otterrà il rimborso mentre tutti gl'altri dovranno accontentarsi di non pagarla più, forse.
Ma vediamo nel dettaglio che cos'è la Tassa di concessione governativa:
conosciuta anche con l'acronimo TCG, è la tassa da corrispondere allo Stato italiano per l'impiego di apparecchiature terminali per il servizio radiomobili pubblico terrestre di comunicazione (art. 318 del decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156 e art. 3 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 151, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 202): per ogni mese di utenza: DPR 26 ottobre 1972, n. 641 sulla "Disciplina delle tasse sulle concessioni governative".
Dal 1995, quindi, gli intestatari di un abbonamento di telefonia mobile devono corrispondere allo Stato 12,91€ mensili se per uso affari, quindi intestato ad un'azienda o ad una ditta individuale, mentre 5,16€ per i privati.
La CTR del Veneto ha recepito ed accolto il ricorso basato sul fatto che dal 2003 i servizi di comunicazione radiomobile sono completamente privatizzati ed aperti al mercato e per tanto non soggetti a Tassa di Concessione.
Dall'altra parte si sapeva da tempo che la tassa era debole, solo che nessun governo, pur avendone parlato tutti a lungo ed a sproposito, vi ha mai messo mano. Pensiamo ad esempio al fatto che le ricaricabili non la pagano, perchè? La legge parla chiaro e non fa alcun riferimento a piani ricaricabili o meno. Anche le sim dati, quelle che per intenderci si trovano nelle chiavette, non pagano la TCG, perchè? Non sono forse anche loro apparecchiature terminali per il servizio radiomobili pubblico? Misteri tributari italiani.
Ora però resta il fatto, cosa succederà in caso di ricorsi a valanga? Anche questo per ora è un mistero. Come Comitato di Cremona dell'Unione Nazionale Consumatori siamo a disposizione per effettuare i ricorsi presso le sedi opportune (a breve sul sito www.conciliatel.it verranno messi i moduli da scaricare direttamente) in attesa di nuove sentenze, nonchè del pronunciamento UE.
Marco Rezzi
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