giovedì 26 giugno 2008

Però a Cremona gli ortolani vengono al mercato...

Roma, 26 – Il caro-ortofrutticoli si potrebbe combattere realizzando i “mercati degli ortolani” previsti dalla legge n. 296/2006, che però sono ancora in alto mare. E’ quanto sostiene l’Unione Nazionale Consumatori ricordando che la legge aveva incaricato i Comuni di trovare aree pubbliche riservate esclusivamente agli agricoltori che vendono i propri prodotti, sicuramente a prezzi più contenuti, perché si evitano i vischiosi passaggi intermedi che gonfiano i prezzi; inoltre, si rafforza l’economia agricola nazionale, si evita l’abbandono delle terre e i consumatori hanno la certezza di comprare ortofrutticoli nazionali, anzi della propria regione, freschi e genuini. Ma a distanza di quasi due anni, osserva l’Unione Consumatori, la norma è rimasta lettera morta “perché i Comuni sono affaccendati in altre faccende”, dice l’avv. Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Consumatori. Va ricordato che gli ortolani che vendono i propri prodotti non sono soggetti alle norme sul commercio e la differenza di prezzo rispetto alla distribuzione tradizionale è mediamente del 50%.

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